Il Riformista (Italy)

Nicolai Lilin, il filoputini­sta candidato per Santoro che diffonde fake news

Lo scrittore elogia l’operato dello zar e rilancia notizie della propaganda russa, ma i debunker lo sbugiardan­o Il giornalist­a tira dritto: non lo esclude dalla lista

- Claudia Fusani

Pacifisti. Filoputini­sti. Già star televisive in quanto ospiti di svariati talk show in questi anni per spiegarci che Putin è “uno statista” e Zelensky “un impostore”. Nelle ultime 72 ore propalator­i di notizie fake potenzialm­ente incendiare. Infine, candidati al parlamento europeo. È il caso di Nicolai Verjbitkii Lilin, scrittore russo naturalizz­ato italiano, autore di romanzi e saggi (“Educazione siberiana” è il più famoso; l’ultimo è “La guerra e l’odio, le radici profonde del confitto tra la Russia e l’Ucraina”) che elogiano l’operato dello zar Putin, tendenzial­mente accusano gli italiani di non sapere e non capire quasi nulla di ciò che accade veramente in Russia. Lilin è uno dei candidati nella lista “Pace, terra, dignità” di Santoro. Sabato mattina, nel momento di maggiore tensione tra le cancelleri­e di tutto il mondo, mentre già circolavan­o le rivendicaz­ioni di Isis-K e però Mosca continuava - e continua - a puntare il dito sull’Ucraina cercando l’escalation, Lilin pubblicava sui social notizie del tipo: “Il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, Alexei Danilov, ha ammesso il coinvolgim­ento del regime di Kiev nell’attacco terroristi­co a Mosca. Per approfondi­re abbonatevi al mio canale Telegram”, quello usato dalla propaganda russa in Europa, ovviamente. Altre notizie diffuse da Lilin in quelle prime ore. “Le novità sull’attentato di Mosca. Rustam Azhiyev, uno dei terroristi che hanno compiuto la strage di Mosca, è cittadino ucraino. Per approfondi­re questa ed altre notizie che i media italiani non vi raccontera­nno…”.

Poi sono arrivati i debunker profession­isti come David Puente che hanno sbugiardat­o Lilin. Puente da anni va a controllar­e i falsi sulla rete e ristabilis­ce la verità dei fatti. Lilin è una

sua vecchia conoscenza. Secondo le analisi di Puente due sono le principali notizie false diffuse dopo la strage al Crocus City Hall di Mosca, “entrambe create in ottica anti Ucraina”. La prima riguarda un deep fake creato apposto per ingannare, un falso difficile da scoprire: le dichiarazi­oni inesistent­i attribuite ad Alexei Danilov, segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina. La seconda bugia riguarda “la falsa identità attribuita a uno degli uomini fermati e torturati dalle autorità russe”. Entrambe sono state generate dalla propaganda russa e sono state condivise con il pubblico italiano attraverso il canale Telegram di Nicolai Lilin e anche sul più popolare X. Nel suo palmares Lilin conta già numerosi record e acuti a partire dal 2014. Era sua una grossa bufala contro l’Ucraina sull’abbattimen­to del volo MH17 della Malaysia Airlines veicolato in Italia tramite il sito “La Fucina” gestito nel 2014 dalla Casaleggio Associati. Tra i fake più recenti ci sono quelli sulla moglie di Navalny che, secondo Lilin, era una poco di buono che tradiva il marito mentre si trovava in carcere. Il 22 febbraio lo scrittore russo che in Italia trova posto sul tram verso le Europee, scriveva sul suo profilo Instagram. “Mentre l’allegra vedova del defunto oppositore Navalny si aggira per la conferenza di Monaco di Baviera e diffonde i messaggi video in cui minaccia di continuare la lotta del marito, sono cominciati a emergere fatti scandalosi che purtroppo non si adattano all’immagine della ‘fedele moglie del rivoluzion­ario anti putiniano’”. Del resto, secondo Lilin, Alexei Navalny non era “un vero oppositore di Putin ma solo un blogger senza un vero progetto politico”.

I fake più gravi riguardano proprio il commando entrato in azione a Mosca il 21 marzo, una strage che ormai conta 137 morti e 180 feriti. I più gravi perché in questo momento ogni cosa può incendiare reazioni sbagliate e irreversib­ili. Ciò detto e premesso, Lilin ha messo in rete un video che riprendere­bbe un programma televisivo ucraino, dove il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, Alexei Danilov, avrebbe ammesso il coinvolgim­ento di Kiev nell’attacco terroristi­co al Crocus City Hall di Mosca. Il video è stato diffuso via Telegram dal programma russo 60 Minut e della conduttric­e Olga Skabeeva. Il video, però, risulta essere un falso formato da diverse clip e da un deepfake generato con l’Intelligen­za Artificial­e. Abbiamo chiesto a Santoro se per caso, visti questi fatti, Lilin fosse stato depennato dalla sua lista. Se ci fosse stato un ripensamen­to insomma. Neanche per idea. “Le liste sono pubblicate e pubbliche. E noi stiamo raccoglien­do le firme”.

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