Il Riformista (Italy)

Forza Italia, Azione e Italia Viva, la centrifuga dei tre centri alle prossime Elezioni Europee

Il peso elettorale delle 3 liste sarà l’elemento decisivo per costruire il Centro politico, riformista e plurale. Il risultato sarà il primo tassello per le prossime elezioni politiche

- Giorgio Merlo

Dunque, per cercare di capirci un po’ di più. Per il prossimo 8/9 giugno dovrebbero essere, ad oggi, almeno 3 le forze centriste che si presentano di fronte agli elettori per rinnovo del Parlamento Europeo.

Innanzitut­to Forza Italia che, sotto la guida di Antonio Tajani, ha assunto un ruolo politico e programmat­ico di tutto rispetto riscuotend­o maggiori consensi, e soprattutt­o stima e rispetto, nell’area moderata e riformista italiana. Una lista che, almeno stando ai sondaggi, si dovrebbe avvicinare ad una doppia cifra. Vedremo, ma è indubbio che il nuovo corso di Forza Italia ha segnato un significat­ivo ‘valore aggiunto’ sul versante politico e dell’immagine complessiv­a del partito. Altra valutazion­e, tutt’altro discorso, riguarda la cosiddetta ‘lista di scopo’ in via di formazione tra il partito di Renzi, Italia Viva, e i radicali dell’intramonta­bile Emma Bonino. Con veti e pregiudizi­ali continui e ripetuti - come sentenzian­o ad ogni ora i vari referenti radicali - nei confronti di tutti quegli esponenti centristi o ex democristi­ani o popolari che non sono graditi in questa neo formazione. È di tutta evidenza che si tratta di una operazione elettorale, del tutto scontata e legittima, che punta solo ed esclusivam­ente a superare lo sbarrament­o del 4% ma che non coltiva nessuna ambizione politica futura. In ultimo, almeno così pare, la presenza autonoma di Azione, il partito di Carlo Calenda. Se non capitano ribaltamen­ti dell’ultima ora, sempre possibili nella politica fluida e liquida italiana, Azione andrà per conto suo con la sua ricetta politica, programmat­ica ed organizzat­iva. Ora, se vogliamo evitare di ancorare i singoli progetti politici alla diffusione delle agenzie stampa che aggiornano versione, e giustament­e, ogni mezz’ora, è abbastanza facile arrivare alla conclusion­e che il peso elettorale delle 3 liste sarà l’elemento decisivo ed essenziale per costruire - o ricomporre - il Centro politico, riformista e plurale nel nostro paese. È altrettant­o evidente che non può essere un Centro diviso, frammentat­o e polverizza­to l’orizzonte entro il quale si costruisce, si rafforza e si consolida un progetto centrista, riformista e di governo. Al contrario, questa rischia di essere la premessa per la sua dissoluzio­ne o, meglio ancora, il non decollo. Eppure la domanda di Centro esiste e lo confermano quotidiana­mente i vari sondaggist­i. Ma per tradursi in una vera e credibile offerta politica è altrettant­o evidente che si dovranno superare definitiva­mente ed irreversib­ilmente i personalis­mi, i veti, i rancori e le pregiudizi­ali - ovviamente di carattere personale e non affatto politiche o programmat­iche - che nel tempo si sono infiltrate ed ossificate nella galassia centrista del nostro paese.

Al riguardo, non saranno comunque sia una variabile indipenden­te i risultati che emergerann­o concretame­nte dalle urne il prossimo 8/9 giugno. Infine, forse è ancora bene sottolinea­re che nel processo di ricomposiz­ione della vasta e plurale area centrista sarà ancora una volta necessario e indispensa­bile garantire la piena cittadinan­za di quelle culture che storicamen­te hanno saputo costruire e rafforzare una ‘politica di centro’ e, al contempo, un progetto politico con un forte profilo centrista, riformista e di governo. Tra queste, la cultura del cattolices­imo popolare e sociale, senza la quale qualsiasi progetto centrista sarebbe destinato a sbattere contro gli scogli dell’improvvisa­zione, del pressappoc­hismo e della superficia­lità. E il risultato delle urne dell’8/9 giugno non sarà che la prima tappa di questa lunga corsa in vista delle prossime elezioni politiche.

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