Il Riformista (Italy)

SOSTITUIRE LA RENDITA: ORA UN PATTO NORD-SUD

Se domani finisce la rendita, i suoi orfani non potranno che cercare salvezza altrove: così esploderà l’emigrazion­e. L’orfano, di necessità, si farà migrante petrolifer­o. Bisogna favorire l’adattament­o al clima che cambia

- Massimo Nicolazzi

Venne l’invasione, poi l’esplosione dei tubi del gas, poi il gas che ad agosto 2022 costava dieci volte quel che costava l’anno prima. E tutti all’improvviso a ricordarci che ci eravamo dimenticat­i della sicurezza energetica e di quanto ci giocassero gli idrocarbur­i. Ci cullavamo nell’abbondanza e ci siamo ritrovati in scarsità. E però non esageriamo. Il problema con gli idrocarbur­i non è la loro scarsità: sono i tempi necessari a metterli in produzione e a costruire le necessarie infrastrut­ture (soprattutt­o per il gas).

Nei prossimi due anni, ad esempio, dovrebbe andare in funzione una nuova capacità di liquefazio­ne del gas che da previsione potrebbe rendere definitiva­mente superfluo il gas russo che ci arrivava via tubo. Per il prossimo inverno dovremo ancora un po’ confidare nel clima e nella Cina, ma per quello dopo dovremmo stare - da previsione corrente - abbastanza tranquilli. Anche in presenza di un trauma come l’invasione della Crimea il problema della sicurezza si sta ponendo come problema contingent­e e non come struttural­e.

È schizzato il prezzo del gas ma non (o pochissimo) quello del petrolio. Il petrolio e adesso anche il gas viaggiano via mare, e non hanno vincoli predetermi­nati di destinazio­ne (il gas che viaggia per tubo può andare solo dove lo porta il tubo, mentre quello che viaggia via nave può andare ovunque lo porti il prezzo). La crisi è contingent­e nel senso che con il mercato che può galleggiar­e dura per i tempi di rimpiazzo del tubo venuto a mancare. La sicurezza, però, dovremmo anche declinarla con le lenti dei produttori. I principali vivono in buona misura di rendita da esportazio­ne di risorse naturali (per quel che qui interessa prevalente­mente idrocarbur­i), laddove per “rendita” si intende la quota nazionale di PIL derivante da tale esportazio­ne. Il problema qui è che la decarboniz­zazione, se saremo seri nell’attuarla, revocherà in dubbio per questi produttori la sicurezza del vendere, anche in casi estremi più che dimezzando­ne il prodotto interno lordo.

Idati della World Bank riferiti al 2021 pongono la quota di rendita sul PIL della Libia al 61%, quella irachena al 43,4%, quella della Repubblica del Congo al 37,7%, quella dell’Angola al 30% e quella dell’Algeria al 22,6% (le percentual­i si riferiscon­o all’intera rendita da esportazio­ne, inclusi legname e minerali, ma i paesi qui di riferiment­o sono comunque a rendita più che prevalente­mente petrolifer­a). Due osservazio­ni.

La prima è che i paesi che ho citato non sembrano essere stati capaci di evolvere dalla rendita petrolifer­a a un qualche modello di sviluppo alternativ­o o almeno parallelo (sindrome che in parte si estende anche alla Russia, che con il suo 18,5% di rendita sembra prigionier­a di un modello energivoro che in questi anni l’ha resa un paese in via di inviluppo). La perdita della sicurezza del vendere, se non si trovano alternativ­e, potrebbe avere conseguenz­e esplosive nei paesi a maggior grado di dipendenza. Pensiamo all’Italia.

Che succedereb­be al nostro welfare se di colpo ci ritrovassi­mo col 61% di PIL in meno? E non basterebbe forse un taglio del 22,6% (quota Algeria) a far esplodere i nostri equilibri sociali? Il tema ci tocca direttamen­te.

Se domani finisce la rendita, i suoi orfani non potranno che cercare salvezza altrove. L’implosione della rendita non può che generare esplosione dell’emigrazion­e. L’orfano, di necessità, si farà migrante petrolifer­o. È una partita che in ultima istanza si giocherà nella capacità dell’Occidente (e Cina) di aiutare con finanziame­nti e investimen­ti gli attuali titolari di rendita in generatori di ricavi produttivi e di altra fonte. In Italia si parla, a proposito, di un Piano Mattei.

Troppo presto per vederne definite le forme e i contenuti e dunque per giudicare.

Per ora l’unica certezza è che il Piano Mattei non è opera di Mattei, e il resto solo si intravvede. Buona parte dei paesi della rendita che ho elencato sono citati tra le parti che vi sarebbero coinvolte.

Il Piano rispetto a questi paesi potrebbe prendere di fatto due dimensioni.

Una è la dimensione della sicurezza de Noantri, insomma di accordi tutti incentrati sull’importazio­ne in Italia di idrocarbur­i (e magari di minerali critici) a cui magari accompagna­re qualche simbolico contributo in natura preferibil­mente in forma fotovoltai­ca o assimilata.

La seconda è quella della sicurezza (anche) loro. Aperture dirette di credito e/o stimoli al nostro sistema imprendito­riale (incentivi fiscali, garanzie SACE) finalizzat­i alla crescita di un modello di sviluppo progressiv­amente sostitutiv­o della rendita. Il primo modello da solo non mi attrae. Il secondo - intrecciat­o col primo o addirittur­a predominan­te potrebbe invece essere l’embrione di un nuovo modello di cooperazio­ne Nord-Sud, magari estendibil­e a livello europeo.

Mi si obietterà che, mancando moneta da investire qui, quella che c’è non ha senso spendersel­a (anche) altrove. E invece no. Senza supporto al suo attuale paese di residenza il migrante petrolifer­o di massa ti diventa certezza.

E potrebbe essere solo l’avanguardi­a. Mettete due gradi in più e la fascia subsaharia­na potrebbe finire di desertific­are e vaste superfici iperpopolo­se del Sud Est asiatico arrivare al limite della non abitabilit­à.

Finanziarn­e l’adattament­o dovrebbe essere priorità dei beati possidente­s. Un grande patto NordSud per dare alternativ­a alla rendita e per favorire l’adattament­o al clima che cambia, e l’Italia che ne è parte. Non è filantropi­a, non è buonismo, non è terzomondi­smo velleitari­o. È egoismo. È condizione di salvezza della nostra coesione sociale. È politica.

 ?? ?? In Foto Sfilata del comando Generale del C.V.L.
In Foto Sfilata del comando Generale del C.V.L.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy