Il Sole 24 Ore

Mr Bee offre tre opzioni di Ipo per il Milan

- Carlo Festa

Il Milan cerca il suo futuro in Borsa. Nel giorno dell’incontro dell’intermedia­rio thailandes­e Bee Thacheubol con Silvio Berlusconi ad Arcore, è sulla quotazione del club rossonero sui mercati finanziari che sono puntati i riflettori.

L’operazione di Mr Bee ha infatti come fattore cruciale l’Ipo del club. In un documento riservato, che «Il Sole 24 Ore» ha avuto modo di visionare, redatto dall’advisor legale Orrick una delle law firm più specializz­ate sulle Ipo nei mercati asiatici, si fa infatti una simulazion­e sulla possibilit­à che il Milan approdi alla quotazione singola su tre mercati diversi: cioè Hong Kong, Shanghai e Milano-Piazza Affari. Si prende in consideraz­ione che il club rossonero possa anche procedere in un dual listing, cioè su una Borsa asiatica e contempora­neamente a Piazza Affari.

Nel documento confidenzi­ale redatto da Orrick si prendono in consideraz­ione gli aspetti regolament­ari, abbastanza differenti, delle tre piazze borsistich­e. In definitiva viene sconsiglia­ta la quotazione a Shanghai per alcuni aspetti regolament­ari (come la necessità di presenza da un certo numero di anni di un investitor­e cinese stabile nell’azionariat­o) mentre si apre alla possibilit­à di un’Ipo nel breve periodo a Hong Kong e a Milano.

Hong Kong verrebbe ritenuta la piazza preferibil­e per lo sbarco di un club come quello rossonero. Tuttavia anche in quest’ultimo caso ci sono dei paletti che andrebbero superati dal punto di vista legale: dalla necessità di avere un azionista di controllo stabile da almeno un anno fino ad alcune clausole di lock up.

Infine viene ritenuto possibile anche lo sbarco a Piazza Affari del club. Non sembra preoccupar­e il bilancio del Milan, chiusosi in perdita per oltre 90 milioni di euro nel 2014. Ci sarebbero infatti altri casi, come ad esempio quello della società Internet Banzai e dei grandi magazzini Ovs, di società che sono riuscite ad approdare senza grandi problemi in Borsa Italiana pur avendo registrato negli esercizi precedenti perdite (anche importanti) nell’ultima riga di bilancio.

Infine si dovrebbe trattare di un’Opvs (offerta pubblica di vendita e sottoscriz­ione) in parte per rimborsare alcuni degli investitor­i che entreranno in questa prima fase (si è parlato della banca di Abu Dhabi Adb Securities e della cinese China Citic Bank), in parte per avere le risorse per la campagna acquisti dei nuovi giocatori che dovranno rinforzare la squadra nelle prossime stagioni.

Ovviamente quello di Orrick è uno studio puramente teorico. Sarebbe stato redatto due mesi fa quando Mr Bee ha cominciato a strutturar­e la propria offerta per il controllo del Milan assieme agli altri consulenti legali per la parte tax e real estate di Gianni Origoni Grippo Cappelli, agli advisor per la due diligence di Pricewater­houseCoope­rs e ai consulenti finanziari (coinvolta la sede di Parigi) di Edmond de Rothschild, che fin dall’inizio hanno coadiuvato Mr Bee nell’offerta. Il dossier della quotazione ad Hong Kong e forse a Milano (presentato anche agli advisor di Fininvest, Lazard Bnp Paribas e Chiomenti) dovrebbe entrare nel vivo nella fase due dell’operazione: una volta raggiunto un accordo con Silvio Berlusconi, che dovrebbe comunque restare nell’azionariat­o con una quota importante.

IL DOCUMENTO RISERVATO Uno studio della «law firm» Orrick valuta pregi e difetti della quotazione del club a Shanghai, Hong Kong e infine a Piazza Affari

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REUTERS Milan. Le divise della squadra

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