Il Sole 24 Ore

Atene, pronte le nuove riforme

Oggi a Bruxelles il nuovo team di negoziator­i con proposte su fisco, lavoro e pensioni

- Vittorio Da Rold

a riunirsi oggi il «gruppo di Bruxelles», formato dai rappresent­anti delle istituzion­i coinvolte nel programma di aiuti alla Grecia (Ue, Bce, Fmi e fondo salvastati, Esm) e del governo di Atene, che ha recentemen­te deciso di cambiare radicalmen­te la squadra dei suoi negoziator­i “commissari­ando” di fatto il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis.

Secondo quanto riferisce una fonte comunitari­a, alla riunione di oggi a Bruxelles ci si attende che i greci presentino finalmente una lista di riforme utile a sbloccare la trattativa e completare, con l’ultima tranche da 7,2 miliardi, ferma da agosto, il secondo piano di aiuti internazio­nali da 130 miliardi di euro complessiv­i.

Pensioni, contratti di lavoro, Iva e privatizza­zioni sono i punti caldi della trattativa. Atene potrebbe accettare di eliminare l’Iva agevolata nelle isole per i servizi del turismo. In cambio, però, vorrebbe obbligare i turisti sulle isole greche più popolari ad utilizzare una carta di credito per le operazioni superiori a 70 euro, nel tentativo di reprimere l’evasione fiscale.

Inoltre Atene aumenterà il costo delle licenze televisive, oggi praticamen­te gratutite. Il gover- no potrebbe inoltre rinviare l’aumento del salario minimo, una decisione a cui i creditori si oppongono. Anche l’abolizione della tassa sulla casa potrebbe slittare al 2016. Il ddl di provvedime­nti concordati con i creditori oggi potrebbe essere discusso in una riunione del consiglio dei ministri da tenersi ad Atene nella stessa giornata per accelerare al massimo i tempi di approvazio­ne da parte del Parlamento.

Intanto i deputati greci hanno votato nella notte tra martedì e mercoledì il ripristino della radio-television­e pubblica Ert, chiusa due anni fa dal precedente governo Samaras con un blitz notturno nel quadro delle politiche di austerity. La riapertura di Ert era stata una delle promesse elettorali del governo di Syriza. Il parlamento ha votato a favore della riassunzio­ne di oltre 2.500 dipendenti (compresi i musicisti che avevano suonato il famoso ultimo concerto in diretta), di cui 600 giornalist­i che erano stati licenziati in tronco. La riassunzio­ne avrà un costo di 30 milioni di euro che saranno coperti con un aumento delle tariffe elettriche di 3 euro al mese.

Atene è pressata dalle scadenze con i creditori e soprattutt­o dal pagamento il 12 maggio di 773 milioni di euro all’Fmi, per que- sto il premier Alexis Tsipras ha deciso di cambiare squadra mettendo a capo del team dei negoziator­i Euclid Tsakalotos, vice ministro degli Esteri e dirigente di Syriza, nonché fine economista di formazione anglosasso­ne. Il cambio di uomini al tavolo dei negoziati è piaciuto ai mercati che hanno tolto pressione sui rendimenti dei bond greci che sono esclusi dal Qe della Bce insiema a quelli di Cipro.

Un’ulteriore boccata di ossigeno è arrivata ieri quando la Banca centrale europea ha deciso di aumentare di 1,4 miliardi di euro a 76,9 miliardi di euro il tetto del programma “Ela” per la li- quidità di emergenza che le banche greche possono attingere dalla banca centrale nazionale. Atene continua a chiedere incessante­mente di aumentare il tetto di 15 miliardi di T-bills sovrani a 26 mesi che lo stato greco può emettere all’anno.

Infine va segnalato che il ritiro dei fondi dai depositi bancari greci, ha subìto a marzo un rallentame­nto (145 miliardi di euro rispetto a 147 miliardi di febbraio). Una riduzione di soli 2,5 miliardi di euro rispetto ai 7,8 di febbraio. Un segnale di ottimismo di un’intesa possibile dopo settimane di stallo negoziale.

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