Il tappo del vino parla con lo smartphone
PIEMONTE
Arriva il tappo che dialoga con il consumatore. A breve avremo la possibilità di entrare in un supermercato per ac- quistare una bottiglia di vino, oppure acqua minerale o una bottiglia di pregiato cognac. Basterà accostare lo smartphone al tappo per ricevere una serie di informazioni sul prodotto: dalla sua origine, alle qualità fino a ricette e abbinamenti gastronomici. In ciò la fantasia del marketing non ha limiti.
Tutto questo sarà presto pos- sibile grazie alla tecnologia che il gruppo Guala Closures, tra i leader mondiali nella produzione di tappi a vite e sistemi di chiusura in alluminio, ha messo a punto e proposto ai sui clienti: l’inserimento di microchip all’interno del tappo. Con questa innovazione il tappo diventa un generatore di servizi a disposizione del produttore della bevanda e delle ca- tene distributive.
«Ci siamo posti nell’ottica di migliorare il marketing e di collaborare in forme del tutto nuove con i nostri clienti», spiega Marco Giovannini, Ceo di Guala. Oltre al tappo “parlante” il gruppo ha messo a punto altre tecnologie di lavorazione dell’alluminio che permettono di personalizzare i tappi. Così, per esempio, in discoteca, sotto le luci ultraviolette, sarà possibile distinguere al piano bar le bottiglie di differenti bevande e marchi i cui tappi avranno colorazioni diverse.
Giovannini indica la nuova linea industriale di Guala come «research and designe», in grado di apportare servizi e valore aggiunto alla funzione normale delle chiusure. In questo contesto migliorano quindi le caratteristiche di sicurezza per il contenuto delle bottiglie (chiusure antitacchecchio e antisofistrica- zione) e quindi per gli stessi marchi di produttori e distributori che ogni anno nel mondo, in tema di integrità delle confezioni, affrontano milioni di contenziosi con gli acquirenti.
Il gruppo Guala Closures nel 2014 ha realizzato un giro d’affari di 500 milioni di euro, l’uno per cento è investito in ricerca, producebdo 14 miliardi di chiusure. Conta 25 unità produttive nel mondo e oltre quattromila dipendenti.