Nutella sfida Google come marchio top
cost e, anche per questo, più influenti. Le marche che mettono al centro della comunicazione beni e servizi a un prezzo più vantaggioso rispetto alla concorrenza conquistano posizioni nella classifica Ipsos sui brand più influenti in Italia. Tre esempi su tutti: Lidl che sale dal 36° posto dell’anno scorso al 25°, Easyjet dal 64° al 52°, Esselunga dal 51° al 35°. La lunga scia della crisi incide dunque anche sulle opinioni e la percezione dei consumatori in relazione alle 100 marche selezionate da Ipsos per l’indagine, effettuata su un campione di 2mila persone intervistate a dicembre 2014.
In testa Google, seguita da Amazon, Facebook, Samsung e Microsoft. Domina il fascino dell’It e dei servizi digitali, in una sequenza interrotta da due marchi che esprimono invece l’eccellenza italiana del food: Nutella (in sesta posizione) e Parmigiano Reggiano (nono). Il ritratto che viene fuori, spiega Andrea Loreti, coordinatore della ricerca, è quello di un consumatore “glocal” che sente come affidabili e vicini nella sua esperienza quotidiana tanto i giganti del web quanto i brand storici dell’alimentare made in Italy. Rispetto alla classifica dello scorso anno, i dieci marchi di maggior influenza sono gli stessi seppure con alcune posizioni variate. Come quella di Amazon, balzata dal decimo al secondo posto anche grazie alla crescita dell’e-commerce nel mercato italiano. Tra i primi dieci, compaiono anche Ikea (7°), eBay (8°) e Apple (10°). Pur non riuscendo a rientrare nella top ten, cresce l’influenza di diverse aziende pubbliche come la Rai (dal 24° all’11° posto), Poste (dal 22° al 13°), Enel (dal 38° al 22°).
Lo studio, condotto per il secondo anno in Italia, si ispira ad analoghe ricerche effettuate in 16 Paesi tra i quali Usa, Regno Unito, Germania, Cina. Il concetto base di «influenza» è determinato in virtù di «cinque dimensioni»: affidabilità, capacità di ispirare, unicità e non convenzionalità, responsabilità nei confronti della società, presenza (nella vita quotidiana o con grandi spese pubblicitarie).