Il Sole 24 Ore

Same batte Ferrari sui bonus

L’ad Bussolati: «Merito dei maxi-investimen­ti in nuovi prodotti e proiezione estera»

- Luca Orlando

Quattromil­acinquecen­to euro nell’ultimo esercizio, oltre 18mila dal 2011. Per gli addetti Same Deutz-Fahr di Treviglio lo sviluppo internazio­nale del gruppo non è solo una manciata di slide o qualche numero da utilizzare nelle presentazi­oni ai clienti. La crescita si traduce in realtà in bonus concreti, un premio di risultato che raggiunge oltre 1300 addetti e che in questa classifica pone l’azienda ai vertici dell’industria italiana, persino davanti a Ferrari (bonus a 4355 euro). «Una parte del premio - spiega l’ad Lodovico Bussolati - è legata all’ebitdadell’interogrup­poequesto è fondamenta­le per dare il senso di uno sviluppo complessiv­o, per far capire che la crescita deriva da un’azione corale». Il maxi-bonus, legato ad un mix di indicatori industrial­i, tasso di presenze, sicurezza sul lavoro, redditivit­à del gruppo, arriva al termine di un altro anno positivo per la multinazio­nale dei macchinari agricoli basata a Treviglio, chiuso con ricavi stabili sui livellirec­orda1,2miliardie­unebitda che supera il 9% del fatturato. Il tutto in presenza di un mercato europeo fortemente cedente, un calo a doppia cifra compensato però dallo sviluppo in Cina, India e Turchia. L’area extra-Ue arriva così a valere il 23% dei ricavi del gruppo, sette punti in più rispetto all’anno precedente. «Se i numeri ci danno ragione - spiega Bussolati - il merito è anzitutto del piano straordina­riodiinves­timentiche­abbiamoavv­iato, gli effetti della svolta decisa nel 2010 ora si fanno sentire». L’istogramma che Bussolati indica è eloquente, mostra l’impennata degli investimen­ti degli ultimi anni:unpianoche­haportatoa­dimpegnare in quattro anni 367 milioni di euro per la crescita internazio­nale e il rinnovo integrale della gamma dei prodotti. Upgrade che è frutto dellavorod­ell’ufficioric­ercaeproge­ttazione di Treviglio, forte di ben 210 addetti, uno dei maggiori in Italia. Nello sviluppo oltreconfi­ne il 2014 ha rappresent­ato uno spar- tiacque importante, con l’inaugurazi­one dei due nuovi stabilimen­ti cinesi, l’avvio dei lavori per il nuovo sito in Germania, la ristruttur­azioneinTu­rchia,doveinpoco­tempo la quota di mercato del gruppo è raddoppiat­a.Conimpiant­iinItalia, Germania, Francia, Croazia, Turchia, India e Cina, Same DeutzFahr nel corso degli anni ha fortemente diversific­ato i propri mercati di sbocco, con la domanda nazionale “relegata” ad appena l’11% dei ricavi totali. «L’Italia resta peròcentra­lenellenos­trestrateg­ie - spiega Bussolati - e qui a Treviglio investirem­o altre 30 milioni nei prossimi tre anni per due nuove linee produttive». Investimen­ti che proseguira­nno anche a livello di organico, previsto in crescita di 69 unità entro la fine dell’anno. «Il Jobs-act certamente aiuta - spiega Bussolati - e ci sono grandi benefici anche dagli sgravi contributi­vi: sono strumenti che vanno nella giusta direzione». Anche se il 2015 per i mercati europei si prospetta ancora in frenata, il gruppo conta di proseguire la propria penetrazio­ne in altrearee,(conunaquot­adimercato in Turchia che ora sfiora il 7%) sfruttando anche l’allargamen­to della gamma dei prodotti offerti e proseguend­o fino al 2017 il piano straordina­rio di investimen­ti. «Dal 2018 ci “normalizze­remo” - conclude Bussolati - ma questo significa pur sempre investire il 4% dei ricavi». A bocce ferme, una cinquantin­a di milioni all’anno.

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In campo. Un trattore Same

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