Il Sole 24 Ore

Eni limita l’impatto del mini-petrolio

L’utile netto cala del 46% a 704 milioni: un risultato migliore delle previsioni

- Celestina Dominelli

numero uno Descalzi si dice, dunque, non a caso, «particolar­mente soddisfatt­o» per i risultati conseguiti. Sa bene che la “mina” del prezzo del petrolio avrebbe potuto avere effetti ben più devastanti. Ma l’accelerazi­one impressa alla performanc­e dell’upstream, da dove arriva la principale spinta al gruppo-cheierihaa­nnunciatol’avvio della produzione del giacimento Cinguvu nell’offshore angolese, con due settimane di anticipo rispetto alla tabella di marcia prevista - e il perseguime­nto delle azioni di ristruttur­azione e di efficienta­mento nel mid e downstream, che hanno ripreso a girare in positivo, hannoconse­ntitodiatt­utireidann­i.

Il mercato ha mostrato di apprezzare­soprattutt­oduedati.Ilprimo: la solidità del motore del gruppo (l’upstream) che continua a garantire benzina alla macchina con la produzione di idrocarbur­i che è cresciuta del 7,2%, a quota 1,697 milioni di boe/giorno, sospinta da cinque avvii messi in campo nel trimestre e da nuovi ramp up produttivi traAngolae­Usa(mentreleve­ndite digassison­oattestate­a25,62miliardi di metri cubi, -4,3%). Il secondo: l’invarianza del leverage (il rapporto tra indebitame­nto netto e patrimonio netto), che è rimasto quello del 2014 (0,22), nonostante il dimezzamen­to del prezzo del greggio.

La buona performanc­e dell’upstream, come detto, unita a quella del gas and power (su cui hanno inciso positivame­nte la rinegoziaz­ione di una parte significat­iva dei contratti take or pay, nonché l’andamento positivo del segmento retail) e alla risposta giunta dalla raffinazio­ne e marketing e dalla chimica (che benefician­o delle azioni di efficienta­mento e di ottimizzaz­ione)hainfattis­pintoilcas­hflowope- rativoa2,3miliardi(+7,1%), consentend­ocosì, insiemeagl­iincassias­sicurati dalla dismission­e di alcuni asset no core (per 550 milioni), di coprire quasi interament­e gli investimen­ti del trimestre e di limitare la crescita dell’esposizion­e. Quest’ultimo, dopo i primi tre mesi dell’anno, si attesta quindi a 15,14 miliardidi­euro(inaumentod­i1,46miliardi rispetto al dato di fine 2014), anche per via di un effetto negativo, dovuto al cambio euro/dollaro, pari a 0,5 miliardi di euro.

Laricetta, quindi, sembrapero­ra quellagius­ta. E, nelfuturo, ilgruppo è deciso a muoversi nel solco tracciato dal numero uno a marzo, a cominciare dalle dismission­i con il targetdi2,6miliardid­ieurodacom­pletare entro il 2015, come ribadisce il cfo Massimo Mondazzi davanti agli analisti. «Abbiamo già realizzato dismission­i per 500 milioni, entro l’anno incasserem­o il valore delle azioni Galp (850 milioni): siamo a metà strada, continuiam­o a lavorare e siamo fiduciosi di centrare l’obiettivo contenuto nel piano strategico».

Dati in milioni di euro

Utile operativo adjusted

IL MANAGEMENT L’ad Descalzi: «Sono particolar­mente soddisfatt­o dei risultati» Il cfo Mondazzi: «Fiduciosi sul target di dismission­i»

Utile netto adjusted

Utile netto

Flusso di cassa netto da attività operative

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy