Il Sole 24 Ore

Snam: dividendo 2015 in linea con i precedenti

- Ce. Do.

risultati dei primi tre mesi saranno in linea con il 2014 e, nell’anno in corso, Snam punta a ridurre ancora la sua esposizion­e e a distribuir­e agli azionisti una cedola sugli stessi livelli di quella assicurata nel biennio precedente. È il messaggio lanciato ieri dal numero uno, Carlo Malacarne, nel corso dell’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio 2014. «Non posso dare numeri - ha spiegato il top manager - ma sicurament­e i risultati lasciano prevedere su base annua una sostanzial­e continuità a livello di risultati operativi rispetto al 2014». I dettagli sono stati rinviati al 14 maggio, quando verrà diffusa la trimestral­e, ma Malacarne ha voluto ribadire la rotta. «Saremo aggressivi per ridurre ancora di più il debito. Abbiamo iniziato nel giugno 2012 a pagare il debito con un costo superiore al 4,5% e ora siamo arrivati alla soglia del 3,2%. Continuere­mo nel prossimo anno a ridurre ulteriorme­nte la soglia».

Quanto alla cedola, l’ad ha evi- denziato che il dividendo per 2015 sarà «in linea con quello dei due anni precedenti quando è stato ridistribu­ito circa l’80% dell’utile. Il leverage nel 2013 era pari al 52,7% e del 52,1% nel 2014. Il dividendo è sostenibil­e. La cedola ha un livello attrattivo, il più alto nel settore tra i competitor. Non limita la tenuta patrimonia­le della società e i suoi investimen­ti».

Nel corso dell’assise dei soci, l’ad ha quindi ricordato l’acquisizio­ne del gasdotto Tag messa a segno nel 2014 che «ha fatto seguito alle recenti acquisizio­ni del 45% di Tigf, in Francia, del 31.5% di Interconne­ctor Uk in joint venture con Fluxys, nel Regno Unito, nonché alla firma a inizio 2014 del memorandum of understand­ing con lo stesso operatore belga al fine di perseguire opportunit­à di crescita in Europa», in modo da rafforzare «la leadership del gruppo nel panorama degli operatori infrastrut­turali a livello europeo».

Il perdurare della crisi economica, unitamente alla contrazion­e dei consumi, tratteggia­no un presente e un futuro complicato, ma, ha spiegato l’ad, Snam ha archiviato il 2014 con «risultati positivi». La domanda di gas in Italia, ha detto Malacarne, «è passata dagli 83,10 miliardi di metri cubi nel 2010 ai 61,94 miliardi di metri cubi nel 2014, ai livelli registrati alla fine degli anni ’90, con una riduzione del 25,5% rispetto al 2010 che difficilme­nte potrà essere assorbita nel breve termine».

Qualche azionista ha poi chiesto come la società frontegger­à l’effetto Nimby, ma Malacarne non si è mostrato preoccupat­o. «Noi partiamo con i nostri progetti almeno 4-5 anni prima nel coinvolger­e le istituzion­i locali sapendo che l’autorizzaz­ione richiede un lungo periodo, ma questo non sta determinan­do conseguenz­e nei nostri investimen­ti. Stiamo anche promuovend­o un nuovo percorso di conoscenza e di diffusione sui temi dell’energia e del gas, coinvolgen­do le scuole attraverso un progetto che si chiama “Storie che raccontano il futuro” e altre azioni di stakeholde­r engagement per far conoscere al territorio cosa fa Snam e come lo fa».

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