Il Sole 24 Ore

Più ricavi e utili, ma sale il debito

- Andrea Malan

Fiat Chrysler aumenta ricavi e utili nel 2015 ma salgono anche il debito e gli oneri finanziari. I conti del 1° trimestre, approvati dal consiglio d’amministra­zione riunito in Brasile, vedono un balzo del 19% dei ricavi a 26,4 miliardi (+4% a parità di tassi di cambio) e Ebit adjusted (depurato da poste straordina­rie) a 800 milioni da 655. Il risultato netto torna in attivo per 92 milioni contro il rosso di 173 nel 1° trimestre 2014.

Il gruppo ha mantenuto inalterati i target per l’intero 2015: ricavi a 108 miliardi, Ebit (adjusted) a 4,1-4,5 miliardi, utile netto a 1-1,2 miliardi e debito netto a fine anno tra 7,5 e 8 miliardi. Il peggiorame­nto in Sudamerica e Asia, ha spiegato il direttore finanziari­o Richard Palmer, verrà compensato dai risultati migliori delle sti- me in Nordameric­a ed Europa.

Il dollaro forte ha prodotto un balzo dei ricavi nell’area Nafta saliti, in euro, da 11,7 a 16,1 miliardi; dal Nordameric­a arriva anche il grosso degli utili: 601 milioni di Ebit adjusted contro 380 nel 2014; il margine operativo sale dal 3,2 al 3,7% (5% se si escludono gli effetti delle campagna di richiamo di veicoli), un livello che resta inferiore a quello delle concorrent­i General Motors e Ford. A questo proposito Palmer ha assicurato che il gruppo sta mettendo in atto una serie di azioni che permettera­nno già entro la fine del 2015 di portare il margine al 5,5-6% su base annua, con un target del 7% per l’ultimo trimestre.

L’Europa resta in nero per il secondo trimestre consecutiv­o (25 milioni contro 72 di perdita nel 2014) mentre cresce il passivo in America Latina (da 49 a 71 milioni), passivo che l’azienda attribuisc­e all’investimen­to per la fabbrica di Pernambuco, inaugurata martedì . Deludenti i risultati dell’area Asia Pacifico, con un Ebit dimezzato da 135 a 65 milioni: le consegne sono calate del 13% «per effetto dell’accresciut­a competizio­ne sui mercati».

I due marchi di lusso del gruppo, Ferrari e Maserati, hanno prodotto risultati nettamente diversi. Il Cavallino ha chiuso il periodo con ricavi stabili a 621 milioni a fronte di un leggero calo delle consegne; l’Ebit adjusted è salito da 80 a 100 milioni. Maserati vede un calo delle consegne (-9% a 7.300 unità) e ancor più dei ricavi (-21% da 649 a 523 milioni) con un Ebit diminuito da 59 a 36 milioni.

Il debito lordo a fine periodo è salito a 8,6 miliardi (con un consumo di cash di 900 milioni rispetto al 31 dicembre) «per effetto degli investimen­ti e della normale stagionali­tà del capitale di funzioname­nto». La liquidità cala quindi al livello (ancora elevato) di 25,2 miliardi. Crescono gli oneri finanziari netti, da 493 a 606 milioni di euro, per lo «sfavorevol­e effetto cambi» e il «maggior livello di indebitame­nto in Brasile»; nei 12 mesi gli oneri finanziari netti saliranno a 2,2-2,3 miliardi di euro dai 2,05 del 2014; il peso degli interessi dovrebbe poi scendere di circa 100 milioni l’anno dopo il rimborso di una tranche di bond Chrysler previsto per metà maggio.

I DETTAGLI L’Ebit adjusted sale a 800 milioni da 655 Oneri finanziari in aumento Più profitti per la Ferrari, Maserati rallenta per la Cina

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