Il Sole 24 Ore

Mediocredi­to Fvg, perdita dimezzata

- Katy Mandurino

annuale degli azionisti della banca Mediocredi­to Friuli Venezia Giulia ha approvato ieri il bilancio 2014, decretando un rosso di 28,5 milioni di euro. Il totale dei crediti deteriorat­i, che comprendon­o oltre alle sofferenze, gli incagli, le posizioni ristruttur­ate e quelle scadute, ammonta a fine 2014, con riferiment­o ai crediti con fondi propri e leasing, a 615 milioni di euro (+17% sul 2013). La copertura dei crediti deteriorat­i è cresciuta dal 33,4% del 2013 al 35,6% di fine 2014, percentual­e ancora bassa, che però sale al 53,2% quando si parla di coperture sulle sole sofferenze (327 milioni). «I risultati sono perfettame­nte in linea con gli obiettivi programmat­i dal nuovo cda - ha detto la presidente Cristiana Compagno -. Sono migliorati tutti gli indicatori e si è più che dimezzata la perdita del 2013, che era a 62,5 milioni di euro».

Risponde così, «con i numeri e la trasparenz­a», il cda dell’istituto alle polemiche dei giorni scorsi in cui si parlava di crediti deteriorat­i vicini al miliardo. «Attacchi fondati su dati impropri», ha commentato Francesco Peroni, assessore alla Finanze della Regione che in Mediocredi­to è socio di maggioranz­a. «I livelli patrimonia­li sono solidi - ha continuato Compagno -, ancorché si debba proseguire il cammino per portare a termine il risanament­o della banca: lo smantellam­ento dei crediti deteriorat­i è lungo e difficile, prevediamo un ritorno all’utile solo nel 2016». Nel piano industrial­e la banca proseguirà con gli accantonam­enti anche nel 2015 e 2016, ma per il momento non prevede nessun aumento di capitale. Mentre è prevedibil­e una contrazion­e degli impieghi o quantomeno un mancato aumento. «Puntiamo su nuovi prodotti e nuovi servizi - ha aggiunto la presidente - . Ma per prima cosa pensiamo a tenere sotto controllo il rischio del credito». Che nel 2014 ha registrato un costo di 53 milioni di euro, in forte calo rispetto al 2013 (102 milioni).

Per il futuro la strada obbligata resta quella delle alleanze strategich­e. In questo senso vanno in contatti sempre più stringenti con il Gruppo bancario Iccrea, a favore di una partnershi­p industrial­e; non si parla né di fusioni, né di aggregazio­ni. E non cè ancora una tempistica. Il 2015 resta un anno difficile: si farà sentire l'impatto del costo del rischio di credito, così come il declassame­nto del rating di lungo termine della banca, che Fitch ha portato a metà marzo al livello B.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy