Il Sole 24 Ore

Il petrolio accelera ancora e vola ai massimi dell’anno

Il Brent supera 66 dollari, il Wti sfiora quota 60

- Sissi Bellomo @SissiBello­mo

mercati petrolifer­i continuano a ignorare qualsiasi elemento ribassista, per concentrar­si solo sui fattori che possono giustifica­re un rialzo. Solo così si spiega l’ennesima accelerazi­one che ieri ha portato il prezzo del barile ai massimi dell’anno: 59,33 dollari per il Wti e 66,72 dollari per il Brent. L’impennata - di oltre il 3% - si è un po’ ridimensio­nata sul finire della seduta, ma le quotazioni hanno comunque chiuso in terreno positivo, portando il guadagno nel mese di aprile oltre il 20%: il recupero più vistoso da maggio 2009, quandoilpe­troliostav­arisalendo dopo il crollo seguito al collasso di Lehman Brothers.

A galvanizza­re gli investitor­i è stato il primo calo delle scorte a Cushing, dopo una serie di incrementi che era durata senza interruzio­ni per venti settimane, portando a temere il prossimo esauriment­o degli spazi di stoccaggio: al punto di consegna del Wti si erano accumulati 62,2 milioni di barili di greggio, contro una capacità operativa dei serbatoi di 70,8 mb, secondo le stime dell’Energy Informatio­n Administra­tion (Eia).

Ieri la stessa Eia ha comunicato che finalmente, la settimana scorsa, gli stock di Cushing sono diminuiti di 514mila barili. Il sospiro di sollievo è stato tanto profondo da far chiudere gli occhi (o quasi) su ogni altro dato statistico. In gene- rale, infatti, le scorte di greggio Usa sono aumentate di nuovo, anche se “solo” di 1,91 mb, e a 490,9 mb si confermano a livelli mai raggiunti dal lontano 1930. E la produzione americana - per la prima volta da tre settimane - è tornata a crescere, benché di poco: +7mila barili al giorno (a 9,373 milioni di bg).

L’eccesso di greggio è tale che le raffinerie americane non riescono a smaltirlo, benché stiano lavorando a ritmi forsennati, al 91,3% della capacità. In una sola settimana l’utilizzo degli impianti è aumentato addirittur­a del 3,9% (al 90,9%) nella East Coast, che comprende il New York Harbor, punto di consegna per la ben- zina quotata al Nymex. Questo ha fatto salire le scorte proprio di questo carburante (+1,7 mb), mentre i distillati sono calati di appena 66mila barili.

Sullo sfondo, a corroborar­e la vocazione rialzista degli investitor­i, ci sono anche l’ulteriore scivolone del dollaro dopo la delusione sul Pil Usa (cresciuto solo dello 0,2% nel primo trimestre) e le tensioni geopolitic­he. Con un’inquietudi­ne in più, legata alla rivoluzion­e delle gerarchie politiche saudite.

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