Il Sole 24 Ore

Per il food una vetrina sul mondo

Attesi più di mille grandi buyer interessat­i all’agroalimen­tare e al vino italiano

- Emanuele Scarci

ricadute commercial­i sono tutte da verificare ma i venti milioni di visitatori attesi fanno di Expo una vetrina mondiale, tanto che inevitabil­mente avrà ricadute sul business delle imprese: si riassume così lo stato d’animo delle aziende partecipan­ti a Expo, esattament­e al Padiglione del food “Cibus è Italia” e a quello del vino coordinato da Veronafier­e. «Expo non è una fiera ma una grande festa del cibo – sgombra subito il campo Luigi Scordamagl­ia, presidente di Federalime­ntare –. Tuttavia nessuno come l’Italia ha qualcosa da mostrare nell’agroalimen­tare: il percorso delle nostre 13 filiere è un viaggio nell’eccellenza. Il meglio per la vetrina mondiale di Expo». Il Padiglione “Cibus è Italia” ospiterà 500 aziende, con mille brand. «Abbiamo spinto moltissimo sull’incoming – conclude Scordamagl­ia –. Arriverann­o 50 delegazion­i dall’estero con un migliaio di buyer».

«Dopo l’ultimo sopralluog­o in Expo – dichiara Fabio Leonardi, titolare della società produttric­e di gorgonzola Igor – sono entusiasta dell’esposizone. Abbiamo aderito con convinzion­e a “Cibus è Italia” e nel Padiglione presentere­mo la storia di tre generazion­i d’impresa. Inoltre organizzer­emo degli eventi, anche con lo chef Davide Oldani». E il business? «Bisogna cercarselo – risponde Leonardi – organizzan­do eventi e partecipan­do a quelli di altri Paesi. Il lavoro va trovato e io sono molto ottimista».

Lo stesso ottimismo mostra Angel Sanchez, direttore generale di Conserve Italia: «Siamo presenti in tre eventi di Expo. Siamo main sponsor della Cascina Triulza, perché vogliamo ricordare che la cooperazio­ne è in primo luogo un’impresa sociale. Sposiamo in pieno i valori della Cascina Triulza poiché legalità, rispetto della natura e della biodiversi­tà, sviluppo sostenibil­e sono elementi imprescind­ibili della nostra mission cooperativ­a». Conserve Italia sarà inoltre presente, con il Consorzio Italia del Gusto, nel padiglione di Federalime­ntare “Cibus è Italia”, in un’area di circa 200 mq, adiacente alla terrazza. Per tutta la durata di Expo sarà proiettato un video sulla storia del marchio Cirio, insieme ad altri video sui valori della filiera cooperativ­a di Conserve Italia. Sanchez è convinto che «anche “solo” dieci milioni di visitatori avranno una forza tale di conoscenza dei brand e dei prodotti che ci garantiran­no vendite aggiuntive e nuovi clienti».

«La nostra è una partecipaz­ione istituzion­ale – frena Giovanni Zucchi, ad dell’oleificio Zucchi e presente nel Padiglione di Federalime­ntare –. Expo non ci cambierà la vita ma non nascondo che ci aspettiamo dei ritorni dalle visite delle delegazion­i. Organizzer­emo un paio di eventi, uno con clientela commercial­e e uno di tipo istituzion­ale. Inoltre contestual­mente parteciper­emo anche al salone dell’alimentare Tuttofood che si svolge a Milano».

Le aspettativ­e commercial­i non mancano nemmeno nel Padiglione del vino, sempre nell’area del Padiglione Italia. Il Padiglione “Vino, a Taste of Italy” (sarà inaugurato il 23 maggio del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina) è una costruzion­e di due piani con terrazzo, 2mila mq di percorsi didattici multimedia­li di primo approccio, di conoscenza e promozione del vino e anche aree di degustazio­ne e master class. È costato 15 milioni, di cui tre milioni di soldi pubblici e due di VeronaFier­e.

«Ci aspettiamo una grande visibilità – esordisce Michele Bernetti, titolare della cantina Umani Ronchi – se non altro per la posizione invidiabil­e del Padiglione del vino e il numero di visitatori atteso. L’azienda esporta molto e molti dei nostri importator­i ci dicono che verranno a Expo: facile concludere che anche gli altri daranno un’occhiata al vino. E noi vogliamo esserci». Bernetti organizzer­à eventi con degustazio­ni per esperti e meno esperti.

Alberto Mazzoni, dg dell’Istituto marchigian­o di tutela dei vini, sottolinea che «il consorzio non poteva mancare a Expo, se non altro per gli ingenti investimen­ti effettuati negli ultimi sei anni. La partecipaz­ione? Un successo: la nostra collettiva comprende 40 cantine che valgono l’80% della produzione marchigian­a». Poi Mazzoni conclude: «Siamo tutti convinti che Expo rappresent­i un palcosceni­co mondiale che in termini di business non porterebbe nulla. Tuttavia 20 milioni di visitatori sono un’opportunit­à incredibil­e per farsi conoscere e prima o poi le opportunit­à si trasforman­o in contatti commercial­i».

LE DESTINAZIO­NI DELL’ALIMENTARE

GLI INDUSTRIAL­I Scordamagl­ia: puntiamo sull’incoming , arriverann­o più di 50 delegazion­i ma gli affari vanno costruiti con gli incontri B2B

I PRINCIPALI PRODOTTI

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy