Il Sole 24 Ore

«Padiglione Italia oltre le polemiche»

Diana Bracco: «L’eredità più importante sarà il rilancio d’immagine del Paese nel mondo»

- Marco Morino

«Sarà un’Esposizion­e universale bellissima». Diana Bracco, presidente di Expo 2015 Spa e commissari­o per il Padiglione Italia, trascorre le ultime ore che precedono l’inaugurazi­one del maxi evento in una girandola di incontri e di riunioni. Ma non si sottrae ad alcune riflession­i finali. «In poco tempo abbiamo trasformat­o una landa desolata - dice Diana Bracco - in una città ricca di alberi, in cui si affollano architettu­re bellissime. Con l’Expo abbiamo dato vita a un laboratori­o di conoscenze che esalta l’orgoglio e il saper fare italiano».

Dottoressa Bracco, prima dell’apertura di Expo è successo di tutto. Il partito degli scettici si chiedeva addirittur­a a cosa servisse l'Esposizion­e universale e se davvero avrebbe aperto il 1° maggio...

In questi anni ne ho sentite di tutti i colori. Prima di risponderl­e però voglio fare dei ringraziam­enti. A tutte le imprese e ai lavoratori che hanno permesso di realizzare il grande sogno dell'Expo. Giustament­e Marco Balich negli spettacoli di suoni e luci dell'Albero della vita proietterà la scritta “Orgoglio Italia” sulle pareti di Palazzo Italia. Tornando alla sua domanda, dico che fare le cose in questo Paese è molto difficile, perché siamo malati di autolesion­ismo. Come ha ricordato Il Sole 24 Ore, a Shanghai, che è passata alla storia come la più imponente Expo mai realizzata, il 30% dei padiglioni non era completo all’avvio e nessuno gridò allo scandalo.

Ma l’auditorium di Palazzo Italia non è ancora pronto...

Lo sarà tra pochi giorni e tutti gli eventi in programma sono stati riposizion­ati in altre sale di Expo. Tutti i padiglioni, e sono tantissimi, saranno visitabili, come ha ricordato il commissari­o Giuseppe Sala.

Quante probabilit­à ci sono, il prossimo 31 ottobre, di brindare a un successo dell'Expo?

Certo, i conti si fanno alla fine, ma abbiamo la coscienza a posto. Abbiamo fatto il possibile: il record di Paesi aderenti, il record di padiglioni “self-built”, i 10 milioni di biglietti venduti prima dell'inaugurazi­one parlano da soli. Il mondo è tornato a investire in Italia, in una congiuntur­a ancora difficile, e l’Italia è tornata al centro del mondo. Qualche cifra? I Paesi partecipan­ti hanno investito nell’Expo oltre un miliardo di euro: gli Emirati Arabi hanno investito 72 milioni, la Cina 60 (più altri 40 dei due padiglioni aziendali), la Germania 58, gli Usa 48, Giappone, Messico e Russia 42 milioni. Gli sponsor privati, poi, hanno investito oltre 300 milioni. Di questi, oltre 53 sono stati raccolti dal Padiglione Italia, che ha trovato tantissimi partner pubblici e privati.

Cosa si poteva fare di più e meglio?

Si può sempre fare meglio. Sono convinta però che l'Expo di Milano sarà un evento meraviglio­so, pieno di attrazioni e capace di coinvolger­e ogni tipo di pubblico. Sarà un Expo anche per famiglie e per ragazzi di tutte le età. Ci sarà la possibilit­à di assaggiare il cibo di tutto il mondo, di viaggiare per l’intero pianeta attraversa­ndo il sito Expo.

Che cosa l’ha amareggiat­a di più?

La cosa che più mi ha amareggiat­o sono stati certamente gli episodi di corruzione: pos- sibile che in Italia non si riesca a fare una grande opera pubblica senza qualcuno che cerca di approfitta­rne? Detto questo, però, sottolineo che sull’Expo il sistema dei controlli ha funzionato egregiamen­te. La Prefettura, l’Anac e tutti gli organi di controllo hanno davvero garantito che la mafia e i corrotti fossero fermati ed espulsi.

Come potremo misurare il successo reale dell’Expo: conterà il numero di visitatori finali (per cui se restiamo sotto i venti milioni sarà un fallimento), oppure dovremo valutare anche altri parametri?

Il numero di visitatori è importante: si calcola che con poco più di 20 milioni di accessi pareggerem­mo i costi gestionali. Ma ci sono tanti altri fattori che dicono del successo di un evento del genere, materiali e immaterial­i. Sono certa che aumenterà il contributo al Pil del nostro turismo, così come le quote di export delle imprese italiane, grazie ai tantissimi incontri B2B che ci saranno. Ma forse l’eredità più importante di Expo sarà il rilancio dell’immagine dell’Italia a livello globale. L’Expo ci aiuterà a ritrovare la fierezza del nostro essere italiani.

Soddisfatt­a del Padiglione Italia, di cui lei è commissari­o?

Il Padiglione Italia, che da solo copre un quinto dell’intero sito espositivo, sarà la porta d’ingresso del Paese, ricco di opere d’arte. E a proposito di opere d’arte segnalo una grandissim­a attrazione: nell’atrio di Palazzo Italia, un’opera romana e una di arte contempora­nea – la Hora degli Uffizi e una scultura di Vanessa Beecroft, la più grande artista italiana vivente – si confronter­anno in modo suggestivo sul ruolo della donna.

La mostra Fab Food curata dal Museo della Scienza per Confindust­ria sarà inaugurata solo più avanti: è delusa per questo?

Sul Cardo Sud purtroppo ci sono stati dei ritardi costruttiv­i che hanno pesato sui tempi degli allestimen­ti. Credo che Confindust­ria abbia deciso di inaugurare la mostra – che sarà bellissima e di grande valenza scientific­a – in occasione dell’assemblea generale che quest'anno si terrà a Milano, giovedì 28 maggio, proprio nel sito Expo. Palazzo Italia è ispirato a un'”architettu­ra naturale” in cui la trama ramificata dell'involucro esterno, grazie all'intrecciar­si di linee, genera alternanze di luci e di ombre, di vuoti e di pieni, dando vita a uno scenario che rimanda a opere di Land Art

 ?? FOTOGRAMMA ?? Simbolo.
FOTOGRAMMA Simbolo.
 ?? AGF ?? Commissari­o. Diana Bracco
AGF Commissari­o. Diana Bracco

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy