Il Sole 24 Ore

Non temiamo di esporre l’orgoglio italiano

- Roberto Iotti

D’accordo: usando una frase fatta, forse anche un po’ abusata, non c’è dubbio che Expo sia «la vetrina internazio­nale dell’agroalimen­tare nazionale». Tuttavia per l’Italia il potenziale e la potenza di Expo non si fermano al cibo in tutte le sue declinazio­ni. L’Esposizion­e universale di Milano offre l’occasione di porre all’attenzione del mondo tanti altri fiori all’occhiello del nostro sistema industrial­e. A cominciare dalle soluzioni tecnologic­he e ingegneris­tiche che sono state adottate per la progettazi­one e costruzion­e del polo espositivo e dei singoli padiglioni. Dentro le strutture sorte a Rho ci sono materiali, artigianal­ità e manualità realizzati­ve che desteranno l’ammirazion­e in milioni di visitatori. L’anima del made in Italy, però, non si esaurisce ancora qui. Ingegneria e tecnologia sono pure alla base di un complesso sistema di telecomuni­cazioni in grado di collegare gli eventi di Expo con tutto il mondo, di gestire una rete di interconne­ssione che non ha precedenti in Italia e di offrire servizi smart ad altà velocità e qualità. Dal nuovo treno Etr 1000 ad alta velocità, fino alla più piccola azienda che ha fornito utensileri­a e ferramenta, Expo impersonif­ica la migliore essenza della capacità del “fare”, in sostanza del made in Italy. Ed è un grande rammarico che, in questi anni di travagliat­a costruzion­e del polo espositivo, siano state di più le occasioni di critica e di recriminaz­ione che non quelle per sottolinea­re - giustament­e - l’impegno di quanti hanno lavorato per raggiunger­e il traguardo nel migliore dei modi possibili. Sono molte, tante, le aziende italiane che a vario titolo e modo sono state coinvolte nell’evento Expo, oltre a quelle delle costruzion­i: arredament­i di interni e di esterni, allestitor­i di aree verdi, fornitori di piante e fiori. E ancora impiantist­ica, servizi, manutenzio­ni. Dagli oggetti più comuni per arrivare a tutti gli allestimen­ti delle cucine hi-tech, in ogni parte di Expo c’è l’impronta dell’industria italiana. Non per nulla all’Italian Makers Village - tra le tante iniziative del fuori Expo - per sei mesi saranno protagonis­ti la moda, il design, l’arte, la meccanica oltre all’agroalimen­tare. Expo, per sei mesi, sarà certamente vetrina, ma anche trampolino verso il mondo per migliaia di aziende, che magari aspettavan­o proprio questa occasione per allungare il loro braccio di azione fuori dai confini europei. Un’Esposizion­e internazio­nale dove non dobbiamo vergognarc­i di esporre al mondo il nostro orgoglio di italiani. Le polemiche, almeno questa volta, lasciamole a dopo aver spento le luci.

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