Non temiamo di esporre l’orgoglio italiano
D’accordo: usando una frase fatta, forse anche un po’ abusata, non c’è dubbio che Expo sia «la vetrina internazionale dell’agroalimentare nazionale». Tuttavia per l’Italia il potenziale e la potenza di Expo non si fermano al cibo in tutte le sue declinazioni. L’Esposizione universale di Milano offre l’occasione di porre all’attenzione del mondo tanti altri fiori all’occhiello del nostro sistema industriale. A cominciare dalle soluzioni tecnologiche e ingegneristiche che sono state adottate per la progettazione e costruzione del polo espositivo e dei singoli padiglioni. Dentro le strutture sorte a Rho ci sono materiali, artigianalità e manualità realizzative che desteranno l’ammirazione in milioni di visitatori. L’anima del made in Italy, però, non si esaurisce ancora qui. Ingegneria e tecnologia sono pure alla base di un complesso sistema di telecomunicazioni in grado di collegare gli eventi di Expo con tutto il mondo, di gestire una rete di interconnessione che non ha precedenti in Italia e di offrire servizi smart ad altà velocità e qualità. Dal nuovo treno Etr 1000 ad alta velocità, fino alla più piccola azienda che ha fornito utensileria e ferramenta, Expo impersonifica la migliore essenza della capacità del “fare”, in sostanza del made in Italy. Ed è un grande rammarico che, in questi anni di travagliata costruzione del polo espositivo, siano state di più le occasioni di critica e di recriminazione che non quelle per sottolineare - giustamente - l’impegno di quanti hanno lavorato per raggiungere il traguardo nel migliore dei modi possibili. Sono molte, tante, le aziende italiane che a vario titolo e modo sono state coinvolte nell’evento Expo, oltre a quelle delle costruzioni: arredamenti di interni e di esterni, allestitori di aree verdi, fornitori di piante e fiori. E ancora impiantistica, servizi, manutenzioni. Dagli oggetti più comuni per arrivare a tutti gli allestimenti delle cucine hi-tech, in ogni parte di Expo c’è l’impronta dell’industria italiana. Non per nulla all’Italian Makers Village - tra le tante iniziative del fuori Expo - per sei mesi saranno protagonisti la moda, il design, l’arte, la meccanica oltre all’agroalimentare. Expo, per sei mesi, sarà certamente vetrina, ma anche trampolino verso il mondo per migliaia di aziende, che magari aspettavano proprio questa occasione per allungare il loro braccio di azione fuori dai confini europei. Un’Esposizione internazionale dove non dobbiamo vergognarci di esporre al mondo il nostro orgoglio di italiani. Le polemiche, almeno questa volta, lasciamole a dopo aver spento le luci.