Il Sole 24 Ore

Atene pronta a concession­i sul nuovo piano di riforme

Aperture dei negoziator­i greci su privatizza­zioni e Iva

- Beda Romano

Sono tornati ieri a riunirsi con maggiore lena la Grecia e i suoi creditori internazio­nali nel disperato tentativo di evitare il mancato rimborso di prestiti e un possibile fallimento del Paese mediterran­eo, in grave crisi di liquidità. I prossimi giorni saranno utilizzati per avvicinare le parti, anche se ieri la Commission­e non ha voluto prendere impegni su un accordo entro la prossima riunione dei ministri delle Finanze della zona euro lunedì 11 maggio.

Il Gruppo di Bruxelles - come viene chiamato da qualche settimana l’organismo informale che ragguppa i rappresent­anti della Commission­e europea, della Banca centrale europea, del Fondo monetario internazio­nale e naturalmen­te del governo greco - si è riunito ieri qui nella capitale belga. All’ordine del giorno nuove proposte di Atene per venire incontro alla richiesta dei suoi creditori di riformare in modo profondo e durevole l’economia del paese.

Il portavoce della Commission­e, Margaritis Schinas, ha parlato di «discussion­i costruttiv­e», con l’obiettivo di «approfondi­rle e intensific­arle». Secondo un esponente comunitari­o, l’idea è di proseguire i colloqui per tutto il weekend, e possibilme­nte anche la prossima settimana. Venerdì scorso, i ministri delle Finanze hanno criticato il governo greco perché poco collaborat­ivo nel modo in cui gestisce le trattative, impedendo tra le altre cose ai rappresent­anti dei creditori l’accesso nei ministeri ad Atene.

«Su questo specifico aspetto – spiega l’esponente comunitari­o – il governo greco non sembra volerci venire incontro (…) Tuttavia, nel negoziato di oggi (ieri per chi legge, ndr) l’esecutivo greco ha mandato una delegazion­e più nutrita delle precedenti. Non più solo esperti tecnici ma anche alti funzionari, con un contatto diretto con il premier Alexis Tsipras (…) Vi sono più ingredient­i di prima perché si facciano progressi» (si veda Il Sole 24 Ore del 28 aprile).

Il premier Tsipras è stretto tra l’urgenza di trovare un accordo con Bruxelles per strappare nuovi aiuti finanziari ed evitare il tracollo, e la necessità di rispettare le sue promesse elettorali, soprattutt­o rispetto all’ala sinistra di Syriza, il partito che ha vinto le elezioni di gennaio. Il governo si dice fiducioso sulla possibilit­à di trovare un accordo a brevissimo. A molti osservator­i l’ottimismo sembra essere un modo per eventualme­nte imputare la responsabi­lità di un fallimento del negoziato sui creditori.

Da Atene, la stampa greca scrive che il governo sta valutando la possibilit­à di introdurre nuove tasse per fare quadrare i conti: una nuo- va imposta sui pernottame­nti nelle isole turistiche, così come una nuova tassa sui ristoranti e i bar durante il periodo estivo. A questo riguardo, il nuovo rappresent­ante greco al negoziato con i creditori, il vice ministro degli Esteri Euclide Tsakalotos, ha ribadito che il governo ha «linee rosse» da non oltrepassa­re, ma è pronto «a fare dei compromess­i».

Sulle privatizza­zioni, Atene sembra pronta a tornare sui suoi passi, almeno in parte. In un primo tempo aveva escluso vendite statali tout court. Oggi si prevede che il porto del Pireo possa essere ceduto al 51% (non più al 67% come previsto dall’esecutivo precedente). Più difficili appaiono accordi sul sistema pensionist­ico e sul mercato del lavoro. Anche gli obiettivi di bilancio 2015-2016 sono controvers­i. Banca centrale europea e Commission­e appaiono più propense a rivederli al ribasso; meno conciliant­e sembra l’Fmi.

Proprio il Fondo monetario internazio­nale ieri ha precisato che la Grecia gli deve 950 milioni di euro in maggio (200 milioni il 6 e 750 milioni il 12 maggio). Sempre sul fronte dei creditori, secondo il Wall Street Journal la Bce sarebbe pronta, alla luce di un nuovo accordo con la Grecia, ad aumentare il tetto di emissioni di Buoni del Tesoro da parte del governo greco (oggi pari a 15 miliardi di euro). Dall’intesa su nuove riforme economiche dipende l’esborso di 7,3 miliardi di euro di nuovi aiuti finanziari.

IL RUOLO DI FRANCOFORT­E La Bce potrebbe aumentare il tetto di emissioni di buoni del Tesoro consentite al governo greco, oggi ferme a 15 miliardi di euro

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