Rientra l’allarme deflazione
Le imprese: si è arrestata la caduta ma ora servono stimoli per crescere
rientra l’allarme deflazione, anche se il quadro rimanemoltofragile. Secondolestime preliminari di Istat, ad aprile l’indice dei prezzi al consumo aumentadello0,3% subasemensilee registra una variazione nulla rispetto ad aprile 2014 (era -0,1% a marzo).
L’aumento su base mensile dell’indice generale è stato spinto dalle festività pasquali e dai prezzi dei servizi ricettivi, dai prodotti per la cura della persona (+1,3%) e dai trasporti (+1%). Dall’altro, a contenere l’aumento hanno agito la diminuzionedeiprezzideibenienergetici regolamentati (-1,9% per il gas naturale e -0,8% per l’energia elettrica). Su base annuale, i beni più dinamici sono bevande e tabacchi (+3,1% i prezzi), istruzione (+1,8%) e alimentari (+1%). L’inflazione nel carrello (quella relativa ai beni alimentari e ai prodotti per la cura della casa e della persona) è stata zero su base mensile e +0,8% su base annuale.
Poi l’Istat nella nota mensile di aprile sull’andamento dell’economia sottolinea che le indicazioni disponibili per i primi mesi del 2015 suggeriscono il proseguimento del moderato recupero nei consumi. Nella media del trimestre dicembre 2014-febbraio 2015, l’indice Istat delle vendite al dettaglio registra una variazione positiva dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.
Per Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, «i dati Istat ben illustrano una situazione di assoluta piattezzaneiprodottidilargoconsumo, se non per i beni durevoli che non sono stati a lungo sostituiti. Nonc’èpiùcadutadegliacquisti ma è tutto fermo, anche se per quanto riguarda Coop abbiamo una situazione di deflazione: i nostri prezzi calano, mediamente, di oltre un punto percentuale, anche grazie a un operazione di taglio strutturale dei listini che stiamo realizzando».
«La sfiducia delle famiglie è tale - interviene Aldo Pettorino, presidente della catena commerciale Sisa - che ha destinato gran parte degli 80 euro al risparmio. I maggiori acquisti si sono visti in misura residuale. E neanche la raffica di promozioni record, come non si sono mai viste nella grande distribuzione, riesce oggi a convincere le famiglie a spendere di più».
Che fare per allontanare definitivamente i prezzi dal baratro della deflazione? «Bisogna offrire alle famiglie tanti stimoli in più - risponde Pedroni - Gli 80 euro hanno fermato la caduta della domanda e i prezzi hanno smesso di scendere ma ora serve qualcosa di più».
Pettorinoincalza:«Sièmessoin circolo una tale dose di sfiducia difficile da vincere. Del resto, i recentissimicasirilanciatidaimedia dei licenziamenti alla Whirlpool e alla Auchan non aiutano a rasserenare gli animi».
Secondo l’ufficio studi di Confcommercio, il dato provvisorio Istat di aprile conferma che l’economia italiana si sta allontanando dal rischio deflazione. «La variazione congiunturale dell’indice Istat dello 0,3% in aprile segue le dueprecedentivariazionimensili positivedimarzoefebbraioriportando il dato tendenziale sullo zero. Sulla scorta di questi andamenti, che non dovrebbero manifestare impreviste inversioni di tendenza, riteniamo che a fine 2015 l’inflazione dovrebbe attestarsi, inmedia, suvalorisuperiori allo zero».
Per Giovanni Cobolli Gigli, presidentediFederdistribuzione, siamo ancora troppo vicino alla deflazione. «Il dato di assoluta stabilità dei prezzi di aprile - sostiene Cobolli Gigli - testimonia quanto, a livello complessivo, la domanda interna sia ancora troppo debole per allontanare definitivamente il rischio deflazione. Siamo lontani da una strutturale ripresa, come confermano anche i dati sulla disoccupazione». Per l’associazione che riunisce le catene distributive occorre aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e ridurre la pressione fiscale sulle imprese.
Per il Codacons lo stop alla deflazioneèunamera«illusioneottica. La crescita dei prezzi al dettaglio é attribuibile unicamente ai forti incrementi nei listini dei carburanti, con la benzina e il gasolio che hanno registrato nell’ultimo mese impennate alla pompa. È questo, e non certo la ripresa dei consumi, che ha prodotto un generalizzato aumento dei prezzi, specie per quei beni trasportati che viaggiano su gomma».
I MOVIMENTI L’aumento dei prezzi è stato facilitato dalla Pasqua, dai servizi e dai trasporti Il carrello della spesa è cresciuto dello 0,8%