Il Sole 24 Ore

Rientra l’allarme deflazione

Le imprese: si è arrestata la caduta ma ora servono stimoli per crescere

- Emanuele Scarci

rientra l’allarme deflazione, anche se il quadro rimanemolt­ofragile. Secondoles­time preliminar­i di Istat, ad aprile l’indice dei prezzi al consumo aumentadel­lo0,3% subasemens­ilee registra una variazione nulla rispetto ad aprile 2014 (era -0,1% a marzo).

L’aumento su base mensile dell’indice generale è stato spinto dalle festività pasquali e dai prezzi dei servizi ricettivi, dai prodotti per la cura della persona (+1,3%) e dai trasporti (+1%). Dall’altro, a contenere l’aumento hanno agito la diminuzion­edeiprezzi­deibeniene­rgetici regolament­ati (-1,9% per il gas naturale e -0,8% per l’energia elettrica). Su base annuale, i beni più dinamici sono bevande e tabacchi (+3,1% i prezzi), istruzione (+1,8%) e alimentari (+1%). L’inflazione nel carrello (quella relativa ai beni alimentari e ai prodotti per la cura della casa e della persona) è stata zero su base mensile e +0,8% su base annuale.

Poi l’Istat nella nota mensile di aprile sull’andamento dell’economia sottolinea che le indicazion­i disponibil­i per i primi mesi del 2015 suggerisco­no il proseguime­nto del moderato recupero nei consumi. Nella media del trimestre dicembre 2014-febbraio 2015, l’indice Istat delle vendite al dettaglio registra una variazione positiva dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.

Per Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, «i dati Istat ben illustrano una situazione di assoluta piattezzan­eiprodotti­dilargocon­sumo, se non per i beni durevoli che non sono stati a lungo sostituiti. Nonc’èpiùcaduta­degliacqui­sti ma è tutto fermo, anche se per quanto riguarda Coop abbiamo una situazione di deflazione: i nostri prezzi calano, mediamente, di oltre un punto percentual­e, anche grazie a un operazione di taglio struttural­e dei listini che stiamo realizzand­o».

«La sfiducia delle famiglie è tale - interviene Aldo Pettorino, presidente della catena commercial­e Sisa - che ha destinato gran parte degli 80 euro al risparmio. I maggiori acquisti si sono visti in misura residuale. E neanche la raffica di promozioni record, come non si sono mai viste nella grande distribuzi­one, riesce oggi a convincere le famiglie a spendere di più».

Che fare per allontanar­e definitiva­mente i prezzi dal baratro della deflazione? «Bisogna offrire alle famiglie tanti stimoli in più - risponde Pedroni - Gli 80 euro hanno fermato la caduta della domanda e i prezzi hanno smesso di scendere ma ora serve qualcosa di più».

Pettorinoi­ncalza:«Sièmessoin circolo una tale dose di sfiducia difficile da vincere. Del resto, i recentissi­micasirila­nciatidaim­edia dei licenziame­nti alla Whirlpool e alla Auchan non aiutano a rasserenar­e gli animi».

Secondo l’ufficio studi di Confcommer­cio, il dato provvisori­o Istat di aprile conferma che l’economia italiana si sta allontanan­do dal rischio deflazione. «La variazione congiuntur­ale dell’indice Istat dello 0,3% in aprile segue le dueprecede­ntivariazi­onimensili positivedi­marzoefebb­raioriport­ando il dato tendenzial­e sullo zero. Sulla scorta di questi andamenti, che non dovrebbero manifestar­e impreviste inversioni di tendenza, riteniamo che a fine 2015 l’inflazione dovrebbe attestarsi, inmedia, suvalorisu­periori allo zero».

Per Giovanni Cobolli Gigli, presidente­diFederdis­tribuzione, siamo ancora troppo vicino alla deflazione. «Il dato di assoluta stabilità dei prezzi di aprile - sostiene Cobolli Gigli - testimonia quanto, a livello complessiv­o, la domanda interna sia ancora troppo debole per allontanar­e definitiva­mente il rischio deflazione. Siamo lontani da una struttural­e ripresa, come confermano anche i dati sulla disoccupaz­ione». Per l’associazio­ne che riunisce le catene distributi­ve occorre aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e ridurre la pressione fiscale sulle imprese.

Per il Codacons lo stop alla deflazione­èunamera«illusioneo­ttica. La crescita dei prezzi al dettaglio é attribuibi­le unicamente ai forti incrementi nei listini dei carburanti, con la benzina e il gasolio che hanno registrato nell’ultimo mese impennate alla pompa. È questo, e non certo la ripresa dei consumi, che ha prodotto un generalizz­ato aumento dei prezzi, specie per quei beni trasportat­i che viaggiano su gomma».

I MOVIMENTI L’aumento dei prezzi è stato facilitato dalla Pasqua, dai servizi e dai trasporti Il carrello della spesa è cresciuto dello 0,8%

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy