Lucchini, Cevital assumerà tutti
Algerini al lavoro sulla squadra dirigenziale: dopo l’ad ora si cerca il cfo
lavoratori della Lucchini spa e della Lucchini servizi saranno tutti riassorbiti all’interno della holding Cevital. È questo il punto fermo del verbale d’incontro, sottoscritto nella notte di ieri tra i sindacati e i vertici del gruppo algerino. La firma è funzionale al perfezionamento della trattativa, in vista dell’incontro al ministero dello Sviluppo per la presentazione del piano industriale di Cevital su Piombino, atteso all’inizio della seconda settimana di maggio (slittato rispetto alla collocazione originaria: nei prossimi giorni i vertici Cevital saranno in India, per portare avanti la trattativa con Jindal sull’acquisto dei semilavorati). Un altro passo in avanti per il gruppo algerino, al quale si aggiungono la definizione in dettaglio dello stesso piano e, soprattutto, la vivacità di Cevital nella ricerca degli uomini della futura squadra manageriale. Dopo avere quasi riempito la casella dell’amministratore delegato per l’acciaio (sarà con tutta probabilità un italiano che ha già ricoperto incarichi dirigenziali in siderurgia in Francia), Cevital cerca il cfo: secondo i dettagli di un annuncio pubblicato sul web, gli algerini cercano una personalità di esperienza per lavorare in Italia come direttore finanziario. La lingua francese e inglese sono considerate un must, l’italiano un plus.
In attesa di partire con gli uomini e con il piano, Cevital sta, come detto, conducendo in porto il confronto con il sindacato. Dopo il rischio-rottura di mercoledì pomeriggio, la trattativa ha registrato un’accelerazione nella notte. Il verbale di mercoledì chiarisce esplicitamente che Cevital «ha dichiarato la propria disponibilità a trasferire tutto il personale» in forza alle società oggetto del preliminare d’acquisto, al momento della sottoscrizione dell’accordo definitivo. Il trasferimento, però, precisa il verbale, sarà eseguito «a fasi progressive e secondo le necessità tecnico-organizzative-produttive» collegate all’esecuzione del piano industriale. Non tutti gli addetti saranno trasferiti immediatamente. Molto probabilmente, prima toccherà ai circa 700-800 dei laminatoi e poi, via via che sarà riavviata l’area a caldo (e gli altri business agroalimentare e logistico) si procederà alla riassunzione della forza lavoro necessaria. «Il personale non immediatamente trasferito all’atto del rogito - si legge nel verbale - fruirà di tutti gli ammortizzatori sociali che potranno essere utilizzati dalle procedure di amministrazione straordinaria fino alla richiesta di trasferimento».
Nell’ipotesi che si sta costruendo, la proroga di un anno della procedura farà da «cuscinetto» verso il trasferimento, utilizzando preferibilmente i contratti di solidarietà. Resta inteso, infine, che resteranno esclusi dal trasferimento sia i lavoratori che matureranno in quest’arco di tempo i requisiti pensionistici, e quelli che si rifiuteranno di firmare il verbale di conciliazione che dovrà essere concluso tra le parti. Quest’ultimo aspetto solleva alcuni dei temi che devono ancora essere affrontati nell’accordo definitivo. Il trasferimento implica «deroghe alle condizioni di cui all’art. 2112». Avverrà, quindi, senza continuità di trattamento, con azzeramento degli accordi aziendali (per questa ragione, pare di capire, si configura una maggiore convenienza alla fruizione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori rimasti in carico nella procedura, rispetto a quelli trasferiti alla nuova holding di Cevital). Il verbale della notte scorsa, però, accenna a «termini e limitazioni» di questa deroga, che devono ancora essere discussi.