A Volterra chiude la Smith international
TOSCANA
«La debolezza dell’industria della perforazione ha causato il declino della domanda dei nostri prodotti: in queste condizioni la società deve rivedere le risorse e ridurre l’eccesso di capacità produttiva». Giuseppe Muzzi, amministratore delegato della Smith International di Saline di Volterra (Pisa), specializzata nelle punte per perforazioni petrolifere, spiega così l’apertura della procedura di mobilità per tutti i 200 dipendenti dello stabilimento meccanico toscano, che dunque s’avvia alla chiusura.
La prossima settimana la direzione della fabbrica comincerà le consultazioni con le rappresentanze sindacali. «Queste decisioni sono sempre molto difficili da prendere – aggiunge l’ad – e capia- mo il potenziale impatto che questo avrà sui dipendenti e sulla comunità». Un impatto che i sindacati considerano devastante «in una zona già a bassissima densità occupazionale», e che sono decisi a contrastare con l’apertura di un tavolo istituzionale con enti locali e Regione Toscana. Stesso tentativo di contrasto farà il sindaco di Volterra, Marco Buselli, che ha chiesto un incontro con la multinazionale Schlumberger, a cui fa capo Smith, il più grande gruppo di servizi petroliferi al mondo con quartier generale a Houston.
Ma la decisione sembra già presa. «Smith International manterrà la sua presenza in Italia con le altre linee di prodotto», assicura l’ad Muzzi lasciando intendere che lo stabilimento in Valsugana (Trento), che produce punte diamantate per sistemi di trivellazione petrolifera, non sarà toccato dopo i ridimensionamenti degli anni scorsi.
Secondo i sindacati pisani, Smith ha risentito della caduta del prezzo del petrolio, che ha ridimensionato gli impianti di perforazione nel nord America. «Non c’è dubbio che a incidere sui risultati della Smith – dicono i sindacalisti - sia stata anche la crisi petrolifera, che però si fronteggia investendo e riqualificando la produzione in un’azienda che per anni ha rappresentato un’eccellenza per il territorio». Da qui l’appello: «Non disperdiamo le professionalità di altissimo livello che sono in quest’azienda«. Il 6 maggio incontro con le istituzioni e i sindacati.