«Fare sistema per lo sviluppo della montagna»
è finito, gli sci sono tornati in cantina, ma per i gestori delle funivie di montagna il momento per le ferie sembra ancora lontano. Chiuse le piste, per le aziende del settore si apre ora una fase non meno importante sotto il profilo degli affari: la promozione estiva della montagna, la pianificazione dei programmi e degli investimenti per la prossima stagione invernale, e soprattutto la sensibilizzazione delle amministrazioni pubbliche locali e centrali sull’importanza dell’impegno comune e di strategie coordinate per dare al turismo di montagna un ruolo chiave nel rilancio economico italiano.
«Dobbiamo far capire a tutti che lo sci non è più uno sport esclusivo – spiega Valeria Ghezzi, presidente dell’Anef, l’associazione dei gestori degli impianti di risalita – che la montagna offre soluzioni per ogni tasca e che il soggiorno estivo può garantire esperienze ed emozioni non inferiori a quelle di una settimana bianca sugli sci. Destagionalizzare la montagna è importante per le località sciistiche e per i gestori degli impianti, costretti tra l’altro a pagare l’Imu malgrado lavorino in maggioranza per poco più di cinque mesi l'anno. Centrare questi obiettivi è possibile, ma sarebbe opportuno uno sforzo di sistema: dai gestori delle funivie agli albergatori e ristoratori fino agli enti locali». Per la presidente dell'Anef, il primo appuntamento per un confronto su problematiche e strategie del settore arriverà tra pochi giorni, quando si riunirà l'assemblea dell'associazione aderente a Confindustria: «Fare sistema per lo sviluppo del turismo in montagna – spiega - è l'obiettivo comune». All'Anef aderiscono circa mille aziende che impiegano quasi 11mila lavoratori, di cui il 30% assunti a tempo indeterminato: il settore è in grado di generare 900 milioni di euro di ricavi diretti e un indotto che si estende dalle attrezzature agli alberghi, dai ristoranti ai servizi di trasporto. Ma, le problematiche non mancano. «La percezione dello sci come sport elitario è ormai superata – aggiunge la Ghezzi -. Non siamo più negli anni sessanta, quando la settimana bianca era considerata un costoso privilegio. Oggi, grazie al noleggio e alla disponibilità di attrezzature dal costo contenuto, lo sci o lo snowboard possono essere praticati da un pubblico
PROMOZIONI MIRATE Valeria Ghezzi (Anef): «La settimana bianca potrebbe diventare occasione di svago e di studio per le scuole di ogni ordine e grado»
sempre più vasto. Oltre a questo, è importante ricordare l'aspetto educativo: con politiche promozionali mirate, la settimana bianca potrebbe diventare occasione di svago e di studio per le scuole di ogni ordine e grado, abbattendo ulteriormente le barriere del reddito».
Per le imprese del settore funiviario la questione più spinosa resta comunque il fisco. «Gli impianti di risalita – conclude la presidente dell'Anef – non sono più considerati come dei servizi di trasporto, ma come servizi di intrattenimento: con questa riclassificazione il fisco ha potuto imporre il pagamento dell'Imu su impianti che restano aperti in maggioranza non più di cinque mesi l'anno».