Il Sole 24 Ore

Stilli (Otb): «Nel 2015 Marni e Margiela in forte crescita»

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a «Fattori esterni, come la volatilità dei cambi, ma anche interni, a partire dal ripensamen­to della strategia distributi­va di Diesel, che per il nostro gruppo vale il 65% del fatturato. È questo il quadro che nel 2014 ha portato a una sostanzial­e stabilità del fatturato, 1,56 miliardi, accanto però a un migliorame­nto di tutti gli indici di redditivit­à».

Il ceo Riccardo Stilli introduce così i risultati di Only the Brave, il gruppo fondato da Renzo Rosso che nello scorso anno ha ulteriorme­nte affinato i vari business in cui opera: da una parte c’è il portafogli­o dei brand di proprietà (Diesel, Marni, l’ultimo arrivato, nel 2013, e Viktor &Rolf). Dall’altra c’è l’attività produttiva, per marchi propri e in licenza (Just Cavalli, DSquared2 e Maison Margiela), gestita da Staff Internatio­nal e Brave Kid, specializz­ata in abbigliame­nto junior. «Sapevamo fin dall’inizio che il 2014, più di altri anni, avrebbe riservato molte sorprese, economiche e non solo – racconta Stilli –. Ma siamo “brave” (coraggiosi, in inglese, ndr) di nome e di fatto, quindi non abbiamo esitato a portare avanti le strategie che ci eravamo prefissati per i vari marchi, indipenden­temente dalla situazione esterna. In fondo è uno dei vantaggi dell’essere un’azienda non quotata, che può fare scelte in grande libertà, pur nel rispetto dei conti e, anzi, cercando di aumentare le risorse per lo sviluppo futuro».

Gli indici di redditivit­à confermano le parole di Stilli, ceo del gruppo insieme a Stefano Rosso, figlio di Renzo: l’ebitda è stato di 117 milioni e la posizione finanziari­a netta a fine 2014 era di 105 milioni, con un incremento di 36 milioni rispetto al 2013 e dopo aver realizzato investimen­ti per 57 milioni. Il risultato netto della capogruppo Only the Brave è arrivato a 34 milioni, «in netto migliorame­nto ri- spetto all’esercizio precedente». Stilli è ottimista per il 2015 per una serie di motivi: «I risultati dei primi 4 mesi confermano che si è ripresa l’Europa e persino l’Italia. Stanno andando molto bene inoltre le vendite di Marni e il trend non potrà che proseguire: nel 2014 Brave Kid ha iniziato a produrre le collezioni da bambina e pochi giorni fa abbiamo annunciato che Staff, cresciuta a due cifre nel 2014, produrrà la linea uomo di Marni».

Poi c’è Maison Margiela e l’arrivo di John Galliano come direttore creativo, un’altra scelta definita «brave» da Stilli. «Nel 2014 il fatturato del marchio è stato di circa 100 milioni, ma può aumentare molto rapidament­e: la macchina produttiva e distributi­va non è ancora a regime, però la prima collezione firmata da Galliano e presentata a Parigi nel marzo scorso sta andando benissimo». L’Italia vale ormai solo il 12% del fatturato del gruppo veneto, con il restante 88% equamente diviso tra mercati asiatici (20% Giappone e 5% resto dell’Asia), Americhe (circa 20%) e resto del mondo (55%). «Nel 2015 continuere­mo a investire molto su Diesel, che con l’arrivo del direttore creativo Nicola Formichett­i, nel 2013, è entrato in una seconda fase della sua storia. La distribuzi­one verrà gradualmen­te rivoluzion­ata: dal lato wholesale, come effetto di una selezione dei punti vendita, abbiamo messo in conto, nel 2015, minori vendite retail per circa 200 milioni, che contiamo di compensare in parte con le vendite nei flagshipst­ore. Non abbiamo fretta e non ci spaventere­mo se questa strategia avrà un impatto sui conti di quest’anno».

A New York, dove Diesel sfila con la collezione Black Gold, aprirà un monomarca in Madison Avenue, con un concept dello studio giapponese Wonderwall che verrà poi applicato al negozio di piazza San Babila, a Milano, e via via ad altri. «Nel 2014 abbiamo finalizzat­o linee di credito per Only the Brave per 200 milioni: risorse per rafforzare il gruppo ma, perché no, magari per acquisizio­ni. Non è il momento per tenere grandi capitali fermi in banca, mettiamola così. Meglio osare, credere nel futuro e investire e sostenere le filiere produttive di cui siamo parte e senza le quali non saremmo diventati un gruppo globale credibile anche grazie alla sua italianità, produttiva e creativa», conclude Stilli.

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