Su Rbs il peso degli accantonamenti
Lo scandalo Forex continua a zavorrare i conti delle banche inglesi. Due giorni fa era stata Barclays ad annunciare l’accantonamento di altri 800 milioni di sterline, ieri è stata la v ol t a di Royal Bank of Scotland. Nel diffondere i dati del trimestre ha precisato di aver accantonato 856 milioni di sterline per far fronte alle penalità legate alla manipolazione del tasso di cambio e altre multe derivanti dai comportamenti passati. Numeri che hanno tinto di nero la trimestrale di Rbs con una perdita di 446 milioni a fronte dell’utile di 1,2 miliardi registrato nello stesso trimestre dello scorso anno.
Una performance molto peggiore di quanto previsto dagli analisti che si attendevano un “rosso” di 175,5 milioni e quindi anche dai mercati. La reazione in Borsa è stata netta con una caduta del titolo del 2,7 per cento. Gli accantonamenti per far fronte alle conseguenze degli scandali Libor e Forex si sommano a quelli per indennizzare i clienti raggirati con i cosiddetti Payment protection scheme, polizze assicurative collocate in tutto il Paese e in larga misura inesigibili che sono fino ad ora costate 26 miliardi di sterline all'intero sistema bancario britannico.
Un prezzo che sta crescendo oltre ogni previsione: solo Barclays ha già liquidato 5 miliardi per le assicurazioni-truffa e ha accantonato 2 miliardi di ster- line per future contestazioni dei regolatori che indagano sul Forex. Fu Barclays la prima banca a transare sul Libor cavandosela con una multa inferiore a quella degli altri istituti coinvolti.
Il caso di Rbs è diverso perchè colpisce una realtà pubblica e nel mezzo di un'infinita ristrutturazione, ancor più radicale di quella che Antony Jenkins ha imposto a Barclays. L’istituto oggi controllato all’80% dal Tesoro si sta ritirando dal 25 Paesi sui 38 nei quali è presente, con multi-miliardarie sforbiciate al bilancio che comperteranno riduzioni del personale – si parla di 14 mila potenziali esuberi - e cessioni di rami d'attività per lo più nell'investment banking.