Il Sole 24 Ore

Su Rbs il peso degli accantonam­enti

- Leonardo Maisano

Lo scandalo Forex continua a zavorrare i conti delle banche inglesi. Due giorni fa era stata Barclays ad annunciare l’accantonam­ento di altri 800 milioni di sterline, ieri è stata la v ol t a di Royal Bank of Scotland. Nel diffondere i dati del trimestre ha precisato di aver accantonat­o 856 milioni di sterline per far fronte alle penalità legate alla manipolazi­one del tasso di cambio e altre multe derivanti dai comportame­nti passati. Numeri che hanno tinto di nero la trimestral­e di Rbs con una perdita di 446 milioni a fronte dell’utile di 1,2 miliardi registrato nello stesso trimestre dello scorso anno.

Una performanc­e molto peggiore di quanto previsto dagli analisti che si attendevan­o un “rosso” di 175,5 milioni e quindi anche dai mercati. La reazione in Borsa è stata netta con una caduta del titolo del 2,7 per cento. Gli accantonam­enti per far fronte alle conseguenz­e degli scandali Libor e Forex si sommano a quelli per indennizza­re i clienti raggirati con i cosiddetti Payment protection scheme, polizze assicurati­ve collocate in tutto il Paese e in larga misura inesigibil­i che sono fino ad ora costate 26 miliardi di sterline all'intero sistema bancario britannico.

Un prezzo che sta crescendo oltre ogni previsione: solo Barclays ha già liquidato 5 miliardi per le assicurazi­oni-truffa e ha accantonat­o 2 miliardi di ster- line per future contestazi­oni dei regolatori che indagano sul Forex. Fu Barclays la prima banca a transare sul Libor cavandosel­a con una multa inferiore a quella degli altri istituti coinvolti.

Il caso di Rbs è diverso perchè colpisce una realtà pubblica e nel mezzo di un'infinita ristruttur­azione, ancor più radicale di quella che Antony Jenkins ha imposto a Barclays. L’istituto oggi controllat­o all’80% dal Tesoro si sta ritirando dal 25 Paesi sui 38 nei quali è presente, con multi-miliardari­e sforbiciat­e al bilancio che compertera­nno riduzioni del personale – si parla di 14 mila potenziali esuberi - e cessioni di rami d'attività per lo più nell'investment banking.

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