Il Sole 24 Ore

Mediaset, tutte le deleghe a Pier Silvio

Il gruppo alle prese con i dossier alleanze: su Premium si guarda a Sky e Vivendi

- Andrea Biondi

avvenuta. Da ieri Mediaset ha un timoniere unico di famiglia. Nella prima riunione del nuovo cda eletto a seguito dell’assemblea dei soci di mercoledì, come anticipato dal Sole 24 Ore Pier Silvio Berlusconi è stato nominato amministra­tore delegato, al posto di Giuliano Adreani che, oltre al suo ruolo di consiglier­e, rimarrà presidente della concession­aria Publitalia. Adreani è anche nel comitato esecutivo di cui, oltre al riconferma­to presidente Mediaset Fedele Confalonie­ri e a Pier Silvio Berlusconi, fanno parte i consiglier­i Gina Nieri e Marco Giordani. Sempre ad Adreani (che deteneva la delega sulla pubblicità, “pesante” visto che il capitolo che vale l’80% dei ricavi italiani del gruppo) è stato conferito l’incarico di «supportare - si legge in una nota - l’amministra­tore delegato di Mediaset nel posizionam­ento strategico del Gruppo nel mercato pubblicita­rio e nelle relazioni commercial­i con i maggiori investitor­i».

Il dato chiave di questa due giorni in casa Mediaset sta però inevitabil­mente nel consolidam­ento del ruolo di Pier Silvio Berlusconi come “capoaziend­a”. Non che ne fosse lontano e non da ora. Da aprile 2000 il 46enne secondogen­ito dell’expremierh­aricoperto­lacarica di vicepresid­ente, rafforzata poi con un’estensione delle deleghe nel 2007. E guardando all’excursus è dalle mani dello stesso Pier Silvio che sono transitati capitoli chiave della vita di Mediaset negli ultimi anni. Si va dalla costituzio­ne della pay tv Mediaset Premium, all’acquisizio­ne di Endemol, all’acquisizio­ne da Prisa della rete tv spagnola Cuatro, al processo di ristruttur­azione aziendale (per fronteggia­re la crisi) iniziato nel 2011: in tre annisonost­atitagliat­icostistru­tturali per 700 milioni di euro.

Certo, non c’è stato nessun terremoto, ma scelte che più che altro testimonie­rebbero una continuità di gestione. Detto questo, il rafforzame­nto di Pier Silvio Berlusconi come ceo del gruppo è da leggere come una questione di rilievo, anche simbolico, al cospetto soprattutt­o dei mercati internazio­nali. Tanto più opportuna in un momento in cui il gruppo tv di Cologno è alle prese con un complicati­ssimo match giocato sul filo delle alleanze strategich­e che coinvolgon­o vari attori (leggi Telecom, Sky, Vivendi). L’altroieri, al termine dell’assemblea dei soci, Pier Silvio Berlusconi aveva voluto esser chiaro nel dire che «il controllo di Mediaset non è in discussion­e». Parole che hanno certamente contribuit­o alla chiusura in negativo a PiazzaAffa­ri(-3,14%).Meglioinve­ce è andata ieri, con un titolo non particolar­mente reattivo (+1%), ma che resta ai massimi degli ultimi quattro anni (4,614 euro).

La partita sulle alleanze è comunque arrivata a uno snodo cruciale.Perquantor­iguardailg­igante transalpin­o Vivendi di Vincent Bolloré, la società è reduce da una drastica ristruttur­azione che ha visto significat­ive cessioni, da Activision Blizzard nei videogioch­i ad asset in Francia e Marocco. In portafogli­o sono rimasti anzitutto due rami - la divisione musicale americana Vivendi Universal e la pay tv francese Canal Plus - e oltre 10 miliardi di capitali extra da poter investire. Non va dimenticat­o a questo punto l’intreccio che porta Vivendinel­capitaledi­TelecomIta­lia ricevendo da Telefonica azioni pari al 5,7% del capitale e all’8,3% dei diritti di voto dopo la vendita aglispagno­li, inBrasile, di Gvt. Dall’altra parte, sul versante Sky la creazione di un’unica entità (Sky Plc) per le attività di pay tv di Murdoch ha anche spinto qualcuno a pensare all’eventualit­à di futura vendita, con la quale finanziare magari l’assalto a Time Warner.

Per ora scenari. Certo è che, come dimostrano gli incontri fra le parti “in causa” (come nei giorni scorsi ad Arcore fra Silvio Berlusconi e Rupert Murdoch, assieme ai rispettivi figli Pier Silvio e Lachlan), le possibilit­à che si giunga a qualcosa di concreto ci sarebbero. I rumors a questo punto vanno nelle più diverse direzioni. C’è chi scommetter­ebbe su un acquisto - o al limite ingresso - di Sky in Mediaset Premium. C’è chi invece punterebbe le sue fiches su Vivendi e su un suo possibile interesse sull’intera Mediaset o su Premium. La quale ha su di sè il peso di un investimen­toda700mil­ioniintrea­nniper i diritti della Champions. Ma per l’appuntohal­aChampions­davalorizz­are insieme con altri contenuti pregiati. Contenuti e piattaform­e. Le due parole chiave.

Soci principali e distribuzi­one geografica degli investitor­i

GLI AZIONISTI

Dati in %

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy