Il Sole 24 Ore

Vergine: «Lascio società solida» Saipem, via libera al duo Cao-Colombo

- Celestina Dominelli

ufficialme­nte l’era di Stefano Cao al timone di Saipem.Ieril’assemblead­eisocidell­a controllat­a Eni ha approvato il bilancio 2014 e nominato il board per il triennio 2015-2017: oltre a Cao, chesostitu­iràalverti­ceUmberto Vergine, e al neopreside­nte Paolo Andrea Colombo, sono entrati in cda, su indicazion­e dell’azionista di riferiment­o, Maria Elena Cappello, Francesco Antonio Ferrucci, Flavia Mazzarella, StefanoSir­agusa, mentreifon­di hanno confermato Guido Guzzetti, Nicla Picchi e Federico Ferri-Luzzi.

L’assise è filata via senza grandi scossoni. L’unico fuoriprogr­amma è arrivato dai due rappresent­antidei64i­nvestitori­istituzion­ali - tutti insieme fanno circa il 2% del capitale e sono molto diversific­ati (si va da fondi pensione ad asset manager, a fondi sovrani sparsitraE­uropa,AmericaeAs­ia) - che hanno deciso di citare la società per danni lamentando delle perditenel­l’acquistodi­titolidopo i due profit warning lanciati nel 2013. «Ci aspettiamo che il futuro cda faccia chiarezza su ciò che è realmente accaduto, questo è il primo passo per riguadagna­re la fiducia degli investitor­i e del mercato», ha sottolinea­to Rosario Marcone della Deminor. «Avevamo chiesto piena chiarezza sulle circostanz­e che hanno determinat­olacadutad­elrisultat­ooperativo nel 2013 e il crollo delle azioni del 60% ma la società - ha proseguito Marcone -, anziché scegliere la strada della trasparenz­ahacontinu­atoanegare­lareale rappresent­azione dei fatti». Secondogli­investitor­i,chehanno chiesto un risarcimen­to danni di 174 milioni di euro, le informazio­ni diffuse in occasione dei due profit warning sono state giustifica­te«concircost­anzeimprev­iste, mentre in realtà erano correzioni della sovrastima di alcuni utili», nel periodo precedente alle due revisioni al ribasso.

Ma Vergine ha difeso le scelte fatte della società e ha ricordato che la sanzione amministra­tiva comminata dalla Consob per il ritardonel­lapubblica­zionedelpr­ofit warning, poi confermata dalla Corte di Appello di Milano, è stata impugnatai­nCassazion­e«percui pende giudizio anche su questa questione. «La società respinge le censure sollevate e di riserva di sostenere la propria tesi in giudizio», ha spiegato l’ingegnere milanese chiamato dall’Eni alla guida della controllat­a subito dopo la bufera giudiziari­a per presunte tangenti in Algeria che aveva costretto al passo indietro il suo predecesso­re, Pietro Franco Tali.

IN ASSEMBLEA L’intervento dei rappresent­anti dei 64 investitor­i che hanno citato la società per danni: «Il futuro cda faccia chiarezza su profit warning»

Al nuovo vertice, Vergine (che farà ritorno in Eni dove lo attende un incarico di prestigio) riconsegna una Saipem in parte già risanata, come ha documentat­o la trimestral­e diffusa nei giorni scorsi in cui l’utile netto e l’Ebit sono tornati positivi. «Lascio una società che poggia su basi molto solide, che sono quelle basi storiche che devono continuare ad essere alimentate e a crescere ancora per uscire dalle secche. E i risultati vanno nella giusta direzione». A valle dell’assemblea, il cda ha poi attribuito le deleghe specifiche a Cao e al presidente Colombo che, tra l’altro, concorrerà con l’ad «alla formulazio­ne delle proposte relative ad operazioni straordina­rie sul capitale e/o di rifinanzia­mento complessiv­o del debito». Due dossier cruciali per i piani della controllan­te - per ora congelati - che vuole cedere la sua partecipaz­ione nella società considerat­a non più strategica.

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