Semplificazioni per lanciare la «e-fattura» fra i privati
Dal 1° luglio 2016 accesso gratuito alla tecnologia per creare i documenti
i controlli del fisco e gli adempimenti dei contribuenti trasferendo alle comunicazioni automatizzate la gestione delle fatture e dei corrispettivi, con l’applicazione di incentivi specifici per tutti gli operatori economici con speciale riguardo a quelli minori. Questi sono gli obiettivi che nel breve periodo si propongono di raggiungere le nuove norme in materia di fattura elettronica e corrispettivi.
In particolare, con il decreto delegato approvato, che dà attuazione all’articolo 9, comma 1, lettere d) e g) della legge 23/2014 (delega fiscale), il governo cerca di cambiare marcia ( o “verso”) e di raggiungere i predetti scopi offrendo a tutti coloro che scelgono di trasmettere in modo automatico al fisco fatture emesse e ricevute e corrispettivi l’abolizione di adempimenti comunicativi gravosi e di difficile assolvimento quali lo spesometro, le comunicazioni black list, gli elenchi riepilogativi degli acquisti intracomunitari e delle prestazioni passive Ue, l’introduzione di regole agevolative per ottenere con più facilità i rimborsi Iva spettanti, nonché la riduzione di un anno sui termini di accertamento a condizione che si garantisca la tracciabilità dei pagamenti.
Il provvedimento che, nella sua attuale formulazione soffre in modo eccessivo dei compromessi politici che ne hanno ritardato l’approvazione, contiene una serie di idee del tutto innovative che vanno, fin da subito adeguatamente considerate, per cominciare a fare delle scelte operative che potranno premiare i contribuenti anche al di là dei benefici contenuti nelle specifiche disposizioni.
Verifichiamo quali sono gli effetti diretti e indiretti che le norme possono avere sulla gestione ordinaria delle imprese e dei professionisti.
Fatture elettroniche
Il decreto sceglie di agevolare lo sviluppo dell’uso della fattura elettronica tra privati utilizzando tutti gli sforzi tecnici e normativi già affrontati per regolamentare la fattura elettronica verso La Pubblica amministrazione che è partita il 31 marzo scorso. Però, pur nel solco delle scelte operate per la Pa, il decreto cerca di risolvere uno dei problemi che rallentano l’adesione alla fattura elettronica, mettendo a disposizione dal 1° luglio 2016 degli operatori, in modo del tutto gratuito, un servizio per la generazione in modo strutturato delle fatture elettroniche. Questo servizio dovrebbe consentire a tutti i contribuenti di creare in proprio la fattura in formato xml con i requisiti già individuati dal Dm 55/2013. Inoltre, gli stessi contribuenti potranno usufruire sempre gratuitamente di un servizio per la trasmissione delle fatture elettroniche utilizzando anche nei rapporti tra privati B2B il sistema di interscambio (il SdI) dell’Agenzia delle entrate. Il ricorso allo SdI consentirà di usufruire in pieno dei meccanismi di notifica del sistema di interscambio avendo, da una parte, la certezza dell’invio e della ricezione della fattura elettronica e notificando in contemporanea al fisco le fatture emesse. Il primo effetto potrà essere utilizzato dai contribuenti per ridurre i tempi di pagamento delle fatture ovvero l’ottenimento della data certa necessaria per applicare in modo corretto gli interessi moratori. Il secondo effetto, che però diventerà operativo solo quando il ricorso alle fatture elettroniche saranno scelte dal singolo operatore in tutti i suoi rapporti (attivi e passivi) sarà quello di ottenere dal fisco in tempo reale la certificazione di tutti le operazioni fatturate e quindi di ridurre i margini di errore sanzionabile.
Trasmissione dei dati e dei corrispettivi
I veri benefici comunicativi deriveranno, a decorrere dal 1° gennaio 2017, dall’invio facoltativo (su opzione) delle fatture attive, passive e/o dei corrispettivi all’agenzia delle Entrate. Per le fatture non si parla di fatture elettroniche e, in effetti, si potrebbe pensare a un semplice invio automatico dei dati direttamente dai risultati contabili. In effetti, però, i provvedimenti del direttore delle Entrate che dovranno dare attuazione alle relative disposizioni (articolo 1, comma 3 e articolo 2) prevedono che le informazioni saranno comunque strutturate. Questa puntualizzazione, connessa con la volontà di far evolvere la fattura elettronica Pa verso i privati e con la previsione di fornire un servizio di generazione delle fatture, ci fa ritenere che il formato che verrà utilizzato sarà quello previsto proprio per le Pa. Quindi, per l’operatore diventa importante decidere fin da ora di abbracciare la fattura elettronica per ottenere dal 1° gennaio 2017 gli ulteriori vantaggi previsti dalle specifiche disposizioni.
Per quanto riguarda poi la facoltà di memorizzare e trasmettere i corrispettivi la norma estende a tutti la possibilità di gestire senza scontrini le vendite al dettaglio.