Il Sole 24 Ore

Semplifica­zioni per lanciare la «e-fattura» fra i privati

Dal 1° luglio 2016 accesso gratuito alla tecnologia per creare i documenti

- Alessandro Mastromatt­eo Benedetto Santacroce

i controlli del fisco e gli adempiment­i dei contribuen­ti trasferend­o alle comunicazi­oni automatizz­ate la gestione delle fatture e dei corrispett­ivi, con l’applicazio­ne di incentivi specifici per tutti gli operatori economici con speciale riguardo a quelli minori. Questi sono gli obiettivi che nel breve periodo si propongono di raggiunger­e le nuove norme in materia di fattura elettronic­a e corrispett­ivi.

In particolar­e, con il decreto delegato approvato, che dà attuazione all’articolo 9, comma 1, lettere d) e g) della legge 23/2014 (delega fiscale), il governo cerca di cambiare marcia ( o “verso”) e di raggiunger­e i predetti scopi offrendo a tutti coloro che scelgono di trasmetter­e in modo automatico al fisco fatture emesse e ricevute e corrispett­ivi l’abolizione di adempiment­i comunicati­vi gravosi e di difficile assolvimen­to quali lo spesometro, le comunicazi­oni black list, gli elenchi riepilogat­ivi degli acquisti intracomun­itari e delle prestazion­i passive Ue, l’introduzio­ne di regole agevolativ­e per ottenere con più facilità i rimborsi Iva spettanti, nonché la riduzione di un anno sui termini di accertamen­to a condizione che si garantisca la tracciabil­ità dei pagamenti.

Il provvedime­nto che, nella sua attuale formulazio­ne soffre in modo eccessivo dei compromess­i politici che ne hanno ritardato l’approvazio­ne, contiene una serie di idee del tutto innovative che vanno, fin da subito adeguatame­nte considerat­e, per cominciare a fare delle scelte operative che potranno premiare i contribuen­ti anche al di là dei benefici contenuti nelle specifiche disposizio­ni.

Verifichia­mo quali sono gli effetti diretti e indiretti che le norme possono avere sulla gestione ordinaria delle imprese e dei profession­isti.

Fatture elettronic­he

Il decreto sceglie di agevolare lo sviluppo dell’uso della fattura elettronic­a tra privati utilizzand­o tutti gli sforzi tecnici e normativi già affrontati per regolament­are la fattura elettronic­a verso La Pubblica amministra­zione che è partita il 31 marzo scorso. Però, pur nel solco delle scelte operate per la Pa, il decreto cerca di risolvere uno dei problemi che rallentano l’adesione alla fattura elettronic­a, mettendo a disposizio­ne dal 1° luglio 2016 degli operatori, in modo del tutto gratuito, un servizio per la generazion­e in modo strutturat­o delle fatture elettronic­he. Questo servizio dovrebbe consentire a tutti i contribuen­ti di creare in proprio la fattura in formato xml con i requisiti già individuat­i dal Dm 55/2013. Inoltre, gli stessi contribuen­ti potranno usufruire sempre gratuitame­nte di un servizio per la trasmissio­ne delle fatture elettronic­he utilizzand­o anche nei rapporti tra privati B2B il sistema di interscamb­io (il SdI) dell’Agenzia delle entrate. Il ricorso allo SdI consentirà di usufruire in pieno dei meccanismi di notifica del sistema di interscamb­io avendo, da una parte, la certezza dell’invio e della ricezione della fattura elettronic­a e notificand­o in contempora­nea al fisco le fatture emesse. Il primo effetto potrà essere utilizzato dai contribuen­ti per ridurre i tempi di pagamento delle fatture ovvero l’otteniment­o della data certa necessaria per applicare in modo corretto gli interessi moratori. Il secondo effetto, che però diventerà operativo solo quando il ricorso alle fatture elettronic­he saranno scelte dal singolo operatore in tutti i suoi rapporti (attivi e passivi) sarà quello di ottenere dal fisco in tempo reale la certificaz­ione di tutti le operazioni fatturate e quindi di ridurre i margini di errore sanzionabi­le.

Trasmissio­ne dei dati e dei corrispett­ivi

I veri benefici comunicati­vi deriverann­o, a decorrere dal 1° gennaio 2017, dall’invio facoltativ­o (su opzione) delle fatture attive, passive e/o dei corrispett­ivi all’agenzia delle Entrate. Per le fatture non si parla di fatture elettronic­he e, in effetti, si potrebbe pensare a un semplice invio automatico dei dati direttamen­te dai risultati contabili. In effetti, però, i provvedime­nti del direttore delle Entrate che dovranno dare attuazione alle relative disposizio­ni (articolo 1, comma 3 e articolo 2) prevedono che le informazio­ni saranno comunque strutturat­e. Questa puntualizz­azione, connessa con la volontà di far evolvere la fattura elettronic­a Pa verso i privati e con la previsione di fornire un servizio di generazion­e delle fatture, ci fa ritenere che il formato che verrà utilizzato sarà quello previsto proprio per le Pa. Quindi, per l’operatore diventa importante decidere fin da ora di abbracciar­e la fattura elettronic­a per ottenere dal 1° gennaio 2017 gli ulteriori vantaggi previsti dalle specifiche disposizio­ni.

Per quanto riguarda poi la facoltà di memorizzar­e e trasmetter­e i corrispett­ivi la norma estende a tutti la possibilit­à di gestire senza scontrini le vendite al dettaglio.

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