La caccia ai registi in Grecia e Spagna
Cinque già in carcere, proseguono le denunce - Renzi: i teppistelli figli di papà non rovinano la festa
giornata spaccata in due, quella di venerdì: da una parte i festeggiamenti per l’inaugurazione di Expo, dall’altra una Milano assediata dai black bloc, per la quale si è temuto per tutto il pomeriggio una degenerazione simile a quella del G8 di Genova. Da ieri si contano i danni e si cercano i colpevoli. Sono oltre 20 le macchine bruciate e tante le vie nelle vicinanze del centro storico con vetrine spaccate, sportelli bancari rotti, mura imbrattate con scritte che inneggiano alla violenza. Nel mirino degli inquirenti ci sarebbero un migliaio di persone, di cui alcune centinaia le più pericolose, prevalentemente italiane ma anche provenienti da Grecia e Spagna, Francia e Germania. Per gli investigatori le componenti più violente sarebbero quelle greche e spagnole.
Ieri mattina è stato fatto un vertice sulla sicurezza a cui hanno partecipato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il governatore Roberto Maroni, i vertici di tutte le forze dell’ordine milanesi e il prefetto di Milano Paolo Francesco Tronca.
La guerriglia e gli indagati
Per ora sono stati fatti 5 arresti da parte della polizia (convalidati ieri dal gip), tre uomini e due donne. Quattro sarebbero italiani, più una donna tedesca.
I responsabili, secondo Questura e Digos, sarebbero un migliaio. Sono arrivati a Milano un paio di giorni prima, preparati. Questo volevano: devastazione e provocazione, coinvolgendo i circa 20mila cittadini che civilmente hanno manifestato contro l’Expo. Hanno sporcato strade, rovinato negozi e filiali bancarie, bruciato auto e spaventato i cittadini con 400 lacrimogeni e bombe carte.
Tuttavia non sono riusciti nel secondo intento, cioè provocare le forze dell’ordine, che non hanno fatto cariche per evitare di scontrarsi con i manifestanti pacifici.
La tecnica dei black bloc è stata quella di infiltrarsi nel mezzo del corteo; poi, arrivati da piazza 24 Maggio a corso Magenta, hanno cominciato a muoversi in ordine sparso per disorientare carabinieri e polizia, sparpagliando la folla e iniziando le loro attività eversive, per cui erano preparati con maschere antigas e cappucci neri.
Le indagini sono solo all’inizio e ora dopo ora emergono dettagli nuovi. Ieri ad esempio cinquanta antagonisti sono stati identificati dalla polizia nel torinese, e a Milano è stato perquisito un appartamento dove sono stati ritrovati delle molotov. Le forze dell’ordine sanno infatti che in città ci sono basi italiane di movimenti anarchico-insurrezionalisti, la cui testa si troverebbe in Grecia e in Spagna.
I carabinieri hanno intanto denunciato 14 contestatori che devono rispondere di porto di materiale esplodente. Di questi, dieci hanno precedenti. Sono di età compresa tra 31 e 57 anni e si tratta di operai, studenti e disoccupati.
Le forze dell’ordine si aspettavano l’arrivo di persone pericolose, ma speravano che le attività preventive dei giorni precedenti le avrebbero in parte scoraggiate.
Gli interventi e le reazioni
Le istituzioni locali sono intervenute promettendo rapidi interventi. Il governatore Maroni ha assicurato che sarà messo a disposizione un milione da parte della Regione per i risarcimenti danni. Un centinaio di uomini del Comune di Milano sono entrati in azione dalla sera di venerdì per riportare decoro e sicurezza nelle strade.
Palazzo Marino è pronto a costituirsi parte civile in eventuali processi. «Confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine perché vengano tutti identificati al più presto. Esigeremo da loro i danni materiali e morali», dice il sindaco Giuliano Pisapia. Intanto Banca Intesa sanpaolo ha messo a disposizione un plafond di 100 milioni di credito agevolato a sostegno di aziende, esercizi commerciali e cittadini che hanno subito danni a causa degli scontri di venerdì.
Per tutti la reazione è di apprezzamento nei confronti dell’operato delle forze dell’ordine, che hanno evitato conseguenze peggiori nei confronti delle persone inermi, riuscendo ad arginare il pericolo e mettendo in sicurezza i punti più sensibili della città, dalla zona del Duomo alla Scala. A Milano «abbiamo rischiato un altro G8 - ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano - Le forze dell’ordine hanno evitato il peggio e garantito che non fosse versato sangue».
«Quattro teppistelli figli di papà non riusciranno a rovinare l’Expo - ha detto il premier Matteo Renzi - Gli italiani sanno da che parte stare - ha aggiunto - Hanno cercato di sciupare la festa, ma Milano è molto più forte di quello che pensano». Domani alle 16, a Milano, è prevista la manifestazione “Nessuno tocchi Milano”.
LE MISURE Le istituzioni garantiscono pieno risarcimento a tutti La Regione darà un milione, il Comune pronto a costituirsi parte civile nei procedimenti