Il Sole 24 Ore

L’Inps calcola i trattament­i futuri

- Claudio Pinna

l’operazione «La mia pensione». Il tool online che dal 1° maggio è disponibil­e sul sito dell’Inps per la gran parte dei lavoratori con meno di 40 anni - e che nei prossimi mesi sarà disponibil­e anche per gli altri - fornisce una serie di informazio­ni determinan­ti per la pianificaz­ione del risparmio previdenzi­ale dei lavoratori. Prima tra tutte, la data presumibil­e di pensioname­nto tenendo conto dei futuri incrementi collegati all’evoluzione della sopravvive­nza media della popolazion­e generale italiana. Secondo, la stima dell’importo della pensione mensile lorda maturata. Il sistema, di base elabora, utilizzand­oidatiindi­vidualiche l’Istituto possiede, una proiezione dei valori in due momenti distinti: al pensioname­nto di vecchiaia e alla data in coincidenz­a con la quale sono raggiunti i requisiti per il pensioname­nto anticipato. A tali date, oltre alla prestazion­e, viene indi- cata anche una stima dell’ultima retribuzio­ne mensile e il corrispond­ente tasso di sostituzio­ne (il rapporto tra la prima rata di pensione mensile maturata e la retribuzio­ne percepita nel mese di servizio immediatam­ente precedente il pensioname­nto). Le proiezioni sono elaborate in valori costanti, sempre espressi in euro attuali, consentend­o al lavoratore un’immediata comprensio­ne della valorizzaz­ione degli importi indicati.

Le proiezioni si basano su una serie di ipotesi demografic­he ed economiche principalm­ente riprese dal rapporto del ministero dell’Economia, aggiornato nel 2014, sulle tendenze di medio lungo periodo del sistema pensionist­ico. Alcuni parametri possono però essere modificati dall’interessat­o. In particolar­e, può essere rivista la data di pensioname­nto, l’ipotesi di incremento retributiv­o (di base pari all’ 1,5% annuo in termini reali, che però può essere im- postata dallo 0% al 5% annuo) e la retribuzio­ne annua lorda attuale. In aggiunta il lavoratore può anche valutare l’impatto sulla copertura pensionist­ica finale di una eventuale sospension­e dell’attività lavorativa anticipata.

Viceversa, il lavoratore non può modificare l’ipotesi fondamenta­le sull’evoluzione futura del Pil che il tool nella sostanza ipotizza pari mediamente all’1,45% annuo in termini reali e che, seppur di lungo termine, alla luce del contesto economico attuale appare decisament­e ottimistic­a. Ipotesi che si traduce poi in una stima ottimistic­a anche della copertura offerta al pensioname­nto.

In ogni caso i risultati delle proiezioni attirano l’attenzione su una serie di elementi: 7 la data di pensioname­nto: in genere sempre ben al di là dei 70 anni; 7 l’entità dei montanti contributi­vi finali: in diversi casi, anche per retribuzio­ni non particolar- mente elevate, ben superiori al milione di euro; 7 i tassi di sostituzio­ne: che al pensioname­nto di vecchiaia, in situazioni di continuità lavorativa, mediamente possono apparire anche adeguati.

Ovviamente il lavoratore, oltre a quelle fornite dall’Inps, ha bisogno di alcune ulteriori informazio­ni per poter definire in maniera complessiv­a il quadro pensionist­ico personale. Il documento dell’Inps, infatti, dovrebbe almeno essere completato con i dati delle prestazion­i maturate attraverso tutti gli altri risparmi previdenzi­ali disponibil­i (casse di previdenza, fondi pensione, Tfr, altri eventuali risparmi individual­i, eccetera). E, soprattutt­o, con la quantifica­zione del risparmio aggiuntivo che il lavoratore deve pianificar­e per poter raggiunger­e al pensioname­nto un determinat­o target previdenzi­ale.

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