E se Big data sostituisse i manager?
a Il mondo delle startup è in continuo fermento. Affascina e stupisce, alternando insuccessi clamorosi a exploit miliardari. Sono un po' le schegge impazzite di un mercato in evoluzione. Per questo certe tendenze vanno tenute d'occhio. Una su tutte: l'utilizzo dei big data. Quello che sta succedendo negli ultimi tempi all'interno di molte startup (soprattutto statunitensi) è rivoluzionario. E pone una domanda concreta: i dati sostituiranno i manager? L'intento è un po' questo. Il sistema è basato sul cloud e su una analisi dei dati in grado di fornire una dashboard che chiunque in azienda può utilizzare. Ergo: alcune imprese stanno eliminando le posizioni di gestione, sostituendole con qualcosa di veramente innovativo: i dati. Dati che, quindi, in futuro potrebbero ribaltare le gerarchie aziendali. Perché se in passato il costo dei database e le complessità di gestione dei software imponeva una supervisione manageriale, lo sviluppo dei sistemi di cloud computing associati ai big data sta rendendo tutto molto più economico e di semplice lettura. Un esempio lampante arriva da una startup americana che si occupa di abbigliamento: Chubbies, che grazie all'utilizzo dei big data fa a meno di posizioni manageriali, affidando poteri enormi ai suoi dipendenti. «Tutti i nostri addetti hanno accesso agli stessi dati. Non abbiamo un amministratore delegato tradizionale, e ci fidiamo delle decisioni finali prese da nostri dipendenti in base a ciò che stanno vedendo» ha detto Tom Montgomery, ideatore di Chubbies. E in Italia? Una delle startup più effervescenti nel campo dei big data è senza dubbio è Tykli. Lorenzo Verna, fondatore della società con sede a Torino, conosce benissimo le potenzialità dei dati: «Certo, il modello americano è ancora lontano dal nostro, e poi credo che sui manager sostituiti sia più che altro un approccio culturale». «Rendere disponibili certi dati a tutti i livelli - aggiunge Verna - è sicuramente un passaggio che può essere rivoluzionario, perché si traduce in abbattimento dei costi e competenze più diffuse». Occhio dai dati, insomma. Le gerarchie aziendali rischiano di diventare preistoria.