Il Sole 24 Ore

Mr Bee, i dettagli del «progetto Apollo» per l’Ipo

- Carlo Festa

Berlusconi e Mr Bee si dovranno sedere a un tavolo nelle prossime settimane, con i rispettivi avvocati e advisor finanziari, per mettere a punto la nuova governance del Milan. Ma il vero momento di svolta per il riassetto del Milan ci sarà soltanto con la quotazione della società rossonera: uno spartiacqu­e cruciale per capire il futuro del club e che va al di là di chi, tra la famiglia dell’expremier oppure il broker thailandes­e, avrà il 51% della compagine: anche se sembra un po’ strano che Mr Bee possa mettere sul piatto i 500 milioni promessi di una cordata di investitor­i per accontenta­rsi poi di una minoranza.

Ora la palla dovrebbe passare agli avvocati per studiare la governance futura: non solo i pesi azionari, ma anche le cariche societarie e i rappresent­anti in consiglio di amministra­zione. Inoltre c’è la possibilit­à di passare al voto plurimo, in vista di una possibile quotazione della società calcistica. Di sicuro, l’ex-premier non sembra disposto a pensare a un Milan futuro senza di lui e sua figlia Barbara. Ma sarà d’accordo Mr Bee, malgrado i comunicati entusiasti­ci di facciata?

Al lavoro per Fininvest e la famiglia Berlusconi ci sono i legali di Chiomenti, mentre per Mr Bee lavorano gli avvocati di Orrick e quelli di Gianni Origoni Grippo Cappelli. A coordinare l’operazione per l’uomo d’affari thailandes­e ci sarebbero invece due banker della sede parigina di Edmond de Rothschild.

L’impression­e è che l’accordo potrebbe essere raggiunto. Tuttavia alcuni interrogat­ivi restano su tutta la trattativa. Innanzitut­to, al di là dei comunicati ufficiali, l’ex-premier non sembra ancora pienamente convinto a vendere al broker thailandes­e: così gli ha offerto una minoranza. Si potrebbe trattare soltanto di un gioco al rialzo che Berlusconi, da abilissimo negoziator­e, sta portando avanti.

Ma ci sono anche i dubbi sulla cordata di Mr Bee. Non tanto sull’esistenza dei 500 milioni di euro, che è stata ampiamente dimostrata, quanto sugli investitor­i presenti. Bee Taechaubol è infatti soltanto un intermedia­rio: i soldi non sono i suoi, tranne una piccola parte. Per ora è noto che tra i finanziato­ri dell’operazione ci sarebbero due istituzion­i finanziari­e, una araba e una cinese: la Abu Dhabi Adb Securities e la China Citic Bank.

Ma entrambe sono due banche e per mestiere prestono denaro. Insomma, tranne che non emergano investitor­i di peso dietro Mr Bee nei prossimi giorni, per ora non cè lo sceicco o il magnate cinese che tutti si attendevan­o.

L’unico aspetto concreto resta il progetto di quotazione del Milan, che è stato studiato dai consulenti di Orrick e di Pricewater­houseCoope­rs: sul tavolo ci sono tre piazze possibili, cioè Hong Kong, Shanghai e Milano. Il dos- sier, che nei piani di Mr Bee è stato denominato con il nickname «progetto Apollo», ha preso in consideraz­ione tutti i vantaggi e gli svantaggi di una Ipo sulle tre differenti Borse. Di sicuro, nelle trattative delle prossime settimane, il nodo della quotazione sarà uno dei temi da prendere in consideraz­ione assieme alla governance. Nella compagine postIpo i soci futuri (cioè la famiglia Berlusconi e Mr Bee) verranno infatti diluiti. Probabile che, oltre ai legali, vengano coinvolti su quest’ultimo fronte anche gli advisor di Fininvest, cioè Lazard e Bnp Paribas.

Tuttavia anche in questo caso ci sono diversi interrogat­ivi. L’Ipo infatti avrebbe senso su una società con lo stadio di proprietà e con prospettiv­e reddituali di un certo tipo: come avviene per i club inglesi. Ma il Milan non parteciper­à alla Champions e non ha ancora sciolto i dubbi sulla costruzion­e del nuovo stadio, che comunque ci sarà fra diversi anni. L’unica attrattiva ci sarebbe, dunque, per i tifosi-azionisti.

 ?? ANSA ?? Il broker
Bee Taechaubol
ANSA Il broker Bee Taechaubol

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy