I Berlusconi al test delle alleanze, trattative per Mediaset Premium
il Milan resta sotto i riflettori, ci sono altre due partite ben più importanti per Arcore e la Fininvest: cioè quella di Mediaset e quella delle torri televisive di Ei Towers.
Proseguono infatti i contatti con la Sky Europe del magnate Rupert Murdoch per cercare un accordo sui diritti della Champions League. Dopo l’incontro della scorsa settimana ad Arcore, presenti da una parte Silvio Berlusconi e Piersilvio e Rupert Murdoch con il figlio Lachlan dall’altra parte, si guarda a un’intesa che potrebbe consentire a entrambi gruppi forme di sviluppo non conflittuali. Sky infatti teme di perdere abbonati la prossima stagione, quando la Champions sarà visibile solo sulla piattaforma Mediaset, ma dall’altra parte anche il gruppo di Cologno non ha certezze di rientrare in modo redditizio (in breve tempo) sul super investimento effettuato (700 milioni di euro finanziati da Intesa Sanpaolo, Unicredit e Bnl-Bnp Paribas) per acquistare i diritti della massima competizione continentale battendo proprio Sky. Insomma, la pace (dopo anni di conflittualità) potrebbe fare comodo ad entrambi.
Nelle prossime settimane, secondo indiscrezioni, ci potrebbero essere altri incontri fra i membri della famiglia Berlusconi (Piersilvio è ap- pena diventato Ad di Mediaset) e i Murdoch.
Tuttavia spettatore interessato delle trattative in corso con Sky è il colosso francese Vivendi, il cui maggior azionista è il finanziere Vincet Bollorè, assai vicino ad Arcore. Vivendi, che presto sarà il maggior socio di Telecom Italia, ha oltre 10 miliardi di euro di liquidità da spendere e potrebbe decidere di investire sul mercato italiano del digitale terrestre, quindi sulla stessa Mediaset Premium, tagliando quindi fuori Sky dalle trattative.
Sullo sfondo di questa partita delicatissima, resta la nuova strategia della famiglia Berlusconi. Dopo anni di corsa solitaria, la famiglia di Arcore sta ridisegnando all’insegna di partnership tutto l’impero televisivo, dell’intrattenimento e finanziario di Arcore. Si tratta di una strategia che non è stata pensata pochi mesi fa, ma che ha avuto origine da lunghi e approfonditi discussioni con advisor e consulenti già un anno e mezzo fa. A quel tempo nelle riflessioni tra l’amministratore delegato di Fininvest, Pasquale Cannatelli, e i membri della famiglia Berlusconi era emersa la necessità di adeguare le società del gruppo al diverso contesto internazionale e nazionale: la globalizzazione, Internet, i tablet digitali, il calo fisiologico della pubblicità nella tv generalista, la convergenza tra Tlc e tv. L’unico modo per adeguarsi alle nuove sfide era cercare partner adeguati, anche azionari. Così sono arrivati manager nuovi in Fininvest, come l’ex-banker Alessandro Franzosi per cercare nuove strade di sviluppo. Fino alle vicende di queste settimane: Mediaset che prova a finalizzare l’ingresso di nuovi soci in Premium e che potrebbe fare pace con Sky. Il Milan che potrebbe aprire la compagine a Mr Bee. E, infine, la partita delle torri di Ei Towers.
Anche sulle infrastrutture televisive la soluzione prescelta sarebbe quella di una partnership con la Rai: con la creazione di una società comune delle torri, di emanazione pubblica o semi-pubblica (con il fondo infrastrutturale F2i a fare da regista) come già avviene in altri Paesi europei, dove Mediaset potrebbe accontentarsi di avere una minoranza.
LE PROSSIME MOSSE Arcore cerca accordi azionari su tutti i fronti: non solo quelli calcistici, ma anche nel core business della tv e nelle torri di trasmissione