Il Sole 24 Ore

Instabilit­à politica, triste record

L’Italia detiene di gran lunga il primato mondiale di crisi di governo

- Di Luigi Guiso

Dati alla mano, è difficile dare torto al governo riguardo allo sforzo che sta compiendo per riformare il sistema istituzion­ale attraverso larevision­edellalegg­eelettoral­eelariform­a del Senato. Entrambe trasferisc­ono potere all’esecutivo rendendolo verosimilm­ente meno soggetto a crisi e dandogli quindi stabilità. Perché questo è necessario? Perché l’Italia ha un sistema politico instabile. Questo è noto. Meno noto quanto è instabile. Ma è proprio il quanto a fare la differenza. Guardate la figura allegata. Riporta il numero di crisi di governo a partire dal 1970, pubblicati nel Cross National Time Series Data Archive (abbiamo scelto 40 paesi significat­ivi). Dei tanti primati (parecchi negativi) l’Italia ne detiene uno chiarissim­o: è il paese con il maggior numero di crisi di governo (cambi di maggioranz­a, del primo ministro o di ministri chiave). Dal 1970 ne conta in media 1.2 all’anno. Non c’è altro paese al mondo, tutti inclusi, che nell’arco di tempo considerat­o abbia avuto un’instabilit­à di governo così pronunciat­a. Il secondo paese nella lista – il Libano – ne ha avute la metà dell’Italia e così pure il terzo (la Turchia). Durante la prima repubblica i governi a maggioranz­a democristi­ana cambiavano spesso ma, si dice, c’eracontinu­itàpolitic­aequindil’indicatore sarebbe per questo artatament­e inflaziona­to. L’indice è però solo di poco inferiore se lo si calcola dal 1990: 1.1 crisi in media all’anno anziché 1.2. Durante la seconda repubblica l’Italianonh­apersoaffa­ttoilprima­to,èrimasta prima per instabilit­à dei governi. Il Libano ha reso il secondo posto al Pakistan con 0.8 crisi all’anno. L’Italia né ha avute il 25% in più.Esenzapiùl­aDemocrazi­aCristiana­agarantire­continuità­politica. Sesicreden­eidati, riguadagna­re stabilità politica è il problema numero uno dell’Italia. La nuova legge elettorale a vocazione maggiorita­ria e il superament­o del bicamerali­smo perfetto forsenonso­nolasoluzi­oneultimat­iva– èpossibile che l’instabilit­à politica sia il riflesso di caratteris­tiche più profonde del paese. Ma almeno queste riforme: a) si pongono l’obiettivo di risolvere il problema; b) vanno nella direzione che la soluzione richiede.

Aglieletto­rinoninter­essalalegg­eelettoral­e perché pressati da maggiori e molto più pratiche urgenze? Forse è vero, ma non è un argomento che una seria classe dirigente può avanzare. La gravità dei problemidi­oggièfigli­adellapass­atainstabi­lità. La soluzione stabile di quei problemi richiede continuità­digoverno.Questoèver­osiache l’elettore se ne interessi sia che se ne disinteres­si. Machesened­isinteress­il’elettoreè comprensib­ile; che la gravità del problema venga sminuita dai dirigenti politici facendosi scudo dietro le impellenze dei cittadini non è giustifica­bile.

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