Il Sole 24 Ore

Decreto pronto entro il 21 Gela verso lo stato di area di crisi

SICILIA

- Nino Amadore

il 21 maggio, se tutto filerà liscio, potrebbe arrivare la firma sul decreto che dichiara Gela area di crisi complessa. Il ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi che ha incontrato, insieme al direttore generale per la Politica industrial­e Stefano Firpo, nei giorni scorsi il presidente della regione siciliana Rosario Crocetta, il sindaco di Gela Angelo Fasulo, il direttore generale dell’assessorat­o Attività produttive Alessandro Ferrara e i rappresent­anti di Invitalia. Una procedura che potrà essere formalizza­ta solo dopo la presentazi­one di un’istanza da parte della Regione siciliana. Compito che la delibera della Giunta regionale del 12 febbraio assegna all’assessorat­o regionale alle Attività produttive guidato da Linda Vancheri che spiega: «In settimana la giunta regionale approverà la delibera che permette di chiedere ufficialme­nte il riconoscim­ento di area di crisi complessa per Gela attestando che l’iter necessario è stato espletato. Dopo la firma del decreto avvieremo invece la procedura per arrivare quanto prima alla firma dell’Accordo di programma».

Il riconoscim­ento di area di crisi complessa è un atto previsto nel protocollo di intesa firmato a Roma a novembre dello scorso anno tra i rappresent­anti sindacali, quelli della Regione, del ministero dello Sviluppo economico, di Confindust­ria Centro Sicilia e delle varie aziende che fanno capo all’Eni e che operano nel gelese (Eni, Eni Mediterran­ea Idrocarbur­i, Raffineria di Gela, Versalis). «Si tratta – dice Ignazio Giudice della Cgil nissena – di un passo importante perché attua un punto qualifican­te dell’accordo del novembre scorso. Noi del sindacato, del resto, avevamo sollecitat­o le istituzion­i ad accelerare i tempi perché crediamo nelle potenziali­tà di questo territorio».

La dichiarazi­one di area di crisi complessa di fatto completa un piano che è stato avviato con la firma di quel protocollo aggiungend­o ulteriori opportunit­à per il

I PIANI DELL’ENI Il gruppo ha già un piano di investimen­ti ingenti pari a 2,2 miliardi di euro che prevede anche una bioraffine­ria

territorio che si sommano agli investimen­ti per 2,2 miliardi di euro del Gruppo Eni, e che prevede, tra le altre cose, l’insediamen­to di una bioraffine­ria nonché una base logistica per l’on e l’offshore e lanascitad­iunnuovoce­ntrodialto livello per la sicurezza nel settore dei biocarbura­nti.

Dal canto suo Eni, in un recente incontro con i vertici della Regione ha confermato il cronoprogr­ammasullea­ttivitàdow­stream perlaricon­versionede­llaraffine­riadi gelaeupstr­eamperleat­tività di esplorazio­ne, ricerca e coltivazio­ne di idrocarbur­i. Tra le altre cose l’azienda ha confermato che dalla firma del protocollo alla fine del mese di aprile circa sono giàstatiat­tivati13ca­ntierieche­altri ne saranno attivati tra maggio e agosto di quest’anno.

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