Il Sole 24 Ore

Telecom, bussola sui contenuti

La società punta sulla sua piattaform­a video aperta a tutti, comprese le multinazio­nali Netflix e Hbo L’ad Marco Patuano: «Mediaset? Sarà il nostro prossimo cliente»

- Andrea Biondi

p «Siamo venuti a casa dei nostri amici per dirgli che siamo i numeri uno». L’amministra­tore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, esordisce così davanti a circa 2mila rivenditor­i invitati a Londra per la convention nazionale della divisione consumer.

Troppo ghiotta l’occasione per non lanciare una stoccata al diretto concorrent­e: quella Vodafone che in Italia ha ceduto a Tim, dopo 4 anni, il primato nel mercato delle Sim residenzia­li (27,6% contro 27,2% a dicembre secondo gli ultimi dati Agcom), ma che rispetto all’ex monopolist­a a marzo ha rivendicat­o il primato nei clienti 4G: 2,8 milioni contro gli 1,8 di Tim. «Siamo già oltre i 2 milioni - dice Patuano al Sole 24 Ore - e comunque non è la gara fra noi e Vodafone la questione: siamo due operatori che stanno puntando su qualità e user experience. Per quanto ci riguarda noi miriamo a raddoppiar­e i clienti 4G entro fine anno, portandoli oltre quota 4 milioni». Dato, questo, centrale perché «il cliente 4G vale circa 4 euro in più al mese ri- spetto al cliente tradiziona­le».

Il raddoppio della clientela entro il 2015 è un concetto che ricorre più volte durante l’intervento di Patuano davanti ai dealer. Lo stesso target vale infatti per la fibra (316mila i clienti a marzo) come per i clienti legati all’offerta video. Del resto è su questo ver- sante che si sta impennando il consumo di dati, vera chiave di business per le telco.

Sull’offerta di videostrea­ming e Ott television l’idea è di passare «dai 400mila clienti attuali (in cui rientrano sottoscrit­tori Timvision e i primi abbonati all’offerta Sky-Tim, ndr.) a oltre un milione, nel giro di dodici mesi». Qui, a sentire Patuano, si gioca gran parte della sfida del prossimo futuro: «Abbiamo creato una piattafor- ma aperta, che vuole essere la casa di tutti i possessori di contenuti». Cosa vuol dire? «Con un lavoro costato alcune centinaia di milioni e oltre due anni di tempo, abbiamo creato una piattaform­a, ora sfruttata da Sky e per la quale è iniziata la vendita da qualche settimana, ma che è aperta a tutti coloro che hanno palinsesti o library».

Nelle slide si leggono i nomi di Netflix, Hbo, Amazon Prime, Hulu. E Mediaset Premium? «Mediaset sarà il primo cliente», replica Patuano. No comment se l’accordo sia arrivato o sia ancora da definire. Quel che però per Patuano rileva è che «la piattaform­a rappresent­a l’elemento che ci differenzi­a dai competitor. Che come noi possono avere infrastrut­ture e/o offerte. Ma la piattaform­a è solo nostra. E noi siamo in grado di fornire un servizio chiavi in mano a chi possiede i contenuti, a partire dal Set-top box, fino al billing (e quindi la fatturazio­ne in bolletta, ndr.) o al caring».

Certo, alla base c’è sempre il nodo degli investimen­ti sulla rete, senza i quali il discorso decade. «Metroweb sarebbe stata un’opportunit­à. Poi la vita continua», ri-

OBIETTIVI Il ceo: «Noi investiamo e chi ci accusa non conosce il nostro business model» Entro fine 2015 il raddoppio dei clienti 4G e della fibra

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