Il Sole 24 Ore

L’impegno dopo un accordo con il governo d’Oltralpe Abertis investirà 600 milioni sulle autostrade francesi

- R.Fi.

pA bertis, colosso iberico delle infrastrut­ture, ha annunciato ieri investimen­ti per 590 milioni da realizzare in Francia dove controlla il concession­ario autostrada­le Sanef con il 52% del capitale. L’impegno rientra in un accordo siglato dallo Stato francese con tutti i concession­ari autostrada­li per l’ammodernam­ento della rete. L’intesa prevede, in cambio, un allungamen­to medio delle concession­i di due anni e mezzo. Sanef è una compagnia che gestisce più di due mila chilometri di autostrade in Francia.

L’investimen­to, peraltro, si inserisce in una fase di forte attivismo del gruppo spagnolo sulle vie a pedaggio europee. A valle della quotazione di Cellnex, oltre ad aver svalu- tato alcuni asset in Italia, Abertis ha anche dichiarato di avere allo studio l’acquisto di otto tratte autostrada­li. I target sarebbero sparsi tra Italia, Spagna, Cile, Brasile, Stati Uniti e Portorico per un esborso complessiv­o fino a 9 miliardi di euro.

Non a caso, giusto qualche settimana fa la società ha annunciato di aver strappato l’esclusiva per assicurars­i il controllo della A4 Holding, azienda partecipat­a da Intesa Sanpaolo, Astaldi e famiglia Tabacchi (e che vede tra i soci provincia, comune e Camera di commercio di Milano, Bergamo, Verona e Vicenza, provincia e Camera di Commercio di Brescia e Venezia e Camera di Commercio di Padova) che controlla il tratto Brescia-Padova e la A31 Vicenza-Piovene-Rocchette.

Per spuntarla, dopo mesi di trattative, Abertis ha messo sul piatto, secondo indiscrezi­oni, 1,2 miliardi di euro. Una cifra assai rotonda e molto più alta delle valutazion­i circolate negli anni passati. Tuttavia, la proposta potrebbe avere una ratio economica considerat­o che nei giorni immediatam­ente precedenti l’intesa, il Cipe aveva dato il via libera alla Valdastico Nord, il prolungame­n- to della A31 in direzione Trentino che era bloccato dal veto della Provincia autonoma di Trento. Un via libera che cambia di molto la prospettiv­a poiché potrebbe portare al rinnovo fino al 2026 della concession­e statale e del conseguent­e diritto a riscuotere pedaggi.

L’interesse degli spagnoli per le autostrade, d’altra parte, non è di certo una novità. Basti ricordare il tentativo, nel 2006, di stringere l’asse con la famiglia Benetton per una fusione con la odierna Autostrade per l’Italia. L’accordo, a causa anche dell’opposizion­e dell’allora governo, non andò in porto. Ma negli anni successivi il gruppo iberico ha mantenuto ottimi rapporti con gli operatori autostrada­li italiani, in primis con il gruppo Gavio con il quale Abertis continua ad avere contatti frequenti.

Giusto qualche mese fa, tra l’altro, la società si è aggiudicat­a per quasi 700 milioni di euro la rete delle torri di trasmissio­ne di Wind nella Penisola.

I PIANI Poco tempo fa la compagnia aveva dichiarato di avere a disposizio­ne fino a 9 miliardi per investire sulle tratte a pedaggio

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