Voluntary e indagini Gdf nel vertice tra Italia e San Marino
p «Massima disponibilità delle autorità italiane a forme di cooperazione con le autorità della Repubblica di San Marino per giungere in tempi brevi a un assetto di rapporti economici che rafforzi le prospettive di sviluppo per ambedue gli Stati». È quanto sottolineano dal ministero dell’Economia dopo l’incontro di ieri del ministro Pier Carlo Padoan con il segretario di Stato per la finanza e il bilancio della Repubblica di San Marino, Gian Carlo Capicchioni, e il segretario di Stato per gli affari esteri e politici, Pasquale Valentini.
Durante l’incontro si è concordato l’avvio di tavoli tecnici per l’implementazione dell’accordo di cooperazione economica in vigore da gennaio 2015 ed è inoltre stata confermata la collaborazione tra i due Stati anche in considerazione dell’operazione relativa alla voluntary disclosure per la regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero. Nel corso del colloquio sono stati sottolineati i progressi nei rapporti bilaterali alla luce delle nuove prospettive che si sono aperte con l’adesione da parte della Repubblica di San Marino ai più avanzati standard internazionali in materia di trasparenza e scambio di informazioni.
L’incontro è stato anche l’occasione per sottolineare che la recente comunicazione della Guardia di Finanza relativa a indagini avviate nel 2007 «non rappresenta - si legge, infatti, nel comunicato del ministero - alcun ostacolo alla reciproca collaborazione».
Il riferimento è all’operazione (denominata «Torre d’avorio», si veda Il Sole 24 Ore del 7 agosto) di monitoraggio e controllo sistematico sulla base di indicatori di rischio su 58.841 soggetti che hanno spostato capitali tra il 2009 e il 2014 da e per San Marino. Stando ai numeri dell’operazione, sarebbero ben 22 i potenziali miliardi esportati illegalmente e i cui proprietari potrebbero aderire garantendosi uno scudo sul penale.
L’operazione «Torre d'Avorio» è nata da un’indagine avviata nel 2009 dal nucleo di polizia tributaria di Forlì in materia di riciclaggio, evasione fiscale e altri reati. Dai risultati preliminari di quelle indagini, le verifiche delle Fiamme gialle su oltre 1.050 posizioni hanno consentito di constatare redditi nascosti al fisco per oltre 850 milioni di euro e un’Iva evasa per più di 153 milioni di euro. Dall’incrocio delle banche dati e delle informazioni contenute negli oltre 40 applicativi informatici in uso alla Guardia di Finanza sono state passate al setaccio le attività condotte negli ultimi sei anni da 26.953 italiani e da 31.888 sammarinesi o residenti all’estero.