Volkswagen: «Disastro morale e politico» Si insedia Müller - In Germania «truccati» 2,8 milioni di veicoli
Negli Usa l’Epa stringe sui controlli - La Svizzera blocca le vendite - Renzi: le truffe si pagano
Al via il riassetto ai vertici della Volkswagen: Matthias Müller è il nuovo a.d. al posto di Winterkorn. L’italiano De Meo a capo della Seat. Intanto la Svizzera ha bloccato la vendita delle auto truccate. I fondi si preparano a chiedere i danni per quello che il consiglio di sorveglianza ha definito «un disastro morale e politico». 2,8 milioni dei veicoli fuori norma sono in Germania.L’Epa, ente ambientale Usa, ha annunciato controlli più severi. Per il premier Renzi «le truffe si pagano».
Il consiglio di sorveglianza della Volkswagen ha nominato come previsto Matthias Müller nuovo amministratore delegato del gruppo, in sostituzione di Martin Winterkorn. Il 62enne Müller è da quarant’anni nel gruppo ed è attualmente numero uno della Porsche; vicino alla famiglia Porsche/Piëch e e gradito ai sindacati, il manager - che è stato a lungo anche in Audi - è stato protagonista con Porsche di una storia di straordinario successo. Müller conserverà anche il ruolo in Porsche fino alla nomina del successore, che dovrebbe essere Oliver Blume. «Il mio primo compito è riconquistare la fiducia» persa per lo scandalo, ha detto Müller: «Sotto la mia leadership, Volkswagen farà il possibile per adottare gli standard di governance più severi dell’intero settore». Di recuperare fiducia ce n’è bisogno, dopo uno scandalo che ieri lo stesso consiglio di sorveglianza ha definito «un disastro morale e politico».
Entro poche settimane Vw avrà anche un nuovo presidente, che prenderà il posto del patriarca Ferdinand Piëch: Vw proporrà infatti ai soci la nomina di Hans Dieter Pötsch, nomina che avverrà all’assemblea straordinaria convocata per il prossimo 9 novembre. Tra le nomine varate dal lungo consiglio di ieri (la seduta è durata sette ore) ce n’è una che interessa l’Italia: Luca De Meo, ex manager Fiat e attualmente responsabile vendite e marketing dell'Audi, diventa amministratore delegato della Seat, la marca spagnola del gruppo. La nomina di De Meo, che dovrebbe sedere anche nel board del gruppo, rientra in una complessa ristrutturazione che vedrà per esempio l’attuale numero uno della marca Skoda, Winfried Vahland, prendere dal 1° novembre la responsabilità delle attività del gruppo negli Stati Uniti (Horn, la cui poltrona era considerata a rischio, resta capo di Vw of America).
Più in generale, l’obiettivo è una struttura manageriale più decentralizzata, che dia più potere ai brand e alle funzioni; l’obiettivo è di evitare una eccessiva concentrazione di potere nelle mani di un solo uomo (come è accaduto prima con Piëch, poi con Winterkorn). Porsche sarà a capo di un gruppo di auto sportive e di lusso con Bentley e Bugatti, mentre Lamborghini e Ducati restano sotto Audi.
Nessun annuncio di rilievo, invece, su eventuali responsabili- tà: «Alcuni dipendenti sono stati sospesi dalle loro funzioni», scrive il comunicato del consiglio. Non sono state confermate le voci sull’uscita dal gruppo di alti dirigenti tecnici, e non è stata data nessuna informazione aggiuntiva sull’uscita di Martin Winterkorn dal gruppo e sulla sua eventuale liquidazione. L’unica uscita dal board è quella di Christian Klingler, responsabile vendite, «per differenze sulla strategia di business». Klingler paga con ogni probabilità anche il forte calo di vendite in Cina del 2015.
Ieri le azioni privilegiate Vw (le più diffuse fra il grande pubblico) hanno perso un altro 4,3% a 107,3 euro, e aumentano le cause contro l’azienda: dla un fondo pensione del Michigan a un gruppo di piccoli investitori olandesi. Secondo la Reuters, la Bce ha sospeso l’acquisto di Abs comprendenti prestiti auto Volkswagen.
La Svizzera ha deciso - primo Paese europeo - di bloccare la vendita delle auto Vw equipaggiate del dispositivo fraudolento; non è chiaro l’impatto della misura, da cui sono escluse le vetture Euro 6. Il ministro tedesco dei Trasporti Alexander Dobrindt ha dato intanto una misura dello scandalo in Germania, dove «circolano circa 2,8 milioni di veicoli prodotti dal gruppo Volkswagen equipaggiati con il software che imbroglia sui livelli di emissioni». Vw ha dato mandato allo studio legale americano Jones Day di svolgere un’inchiesta indipendente. Secondo l’agenzia Bloomberg, peraltro, citata da «Handelsblatt», l’intera operazione è stata gestita dalla Germania, ed erano tecnici tedeschi a valutare i risultati dei test, intervenendo all’occorrenza.
L’Epa, l’ente americano per la protezione dell’ambiente, ha intanto annunciato che prenderà ulteriori misure per evitare le frodi nei test sulle emissioni delle auto. I nuovi test «saranno in grado di individuare ogni tipo di dispositivi» simili a quelli utilizzati dalla Volkswagen, ha detto Chris Grundler, direttore dell’Office of Transportation and Air Quality. In una serie di lettere, i costruttori sono stati avvisati che l’Epa può testare un veicolo «utilizzando cicli di guida e condizioni che si incontrano nell’utilizzo normale»; l’agenzia introdurrà inoltre test a sorpresa. Il dipartimento alla Giustizia ha avviato un’indagine penale sul caso Volkswagen, e l’azienda ha detto di essere pienamente collaborativa.
LA RIORGANIZZAZIONE Pötsch sarà eletto presidente il prossimo 9 novembre Esce Klingler, capo vendite Vahland al vertice in America Blume guiderà Porsche