Il Sole 24 Ore

Pressioni su Expo, Maroni chiede il rito immediato

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pRoberto Maroni rinuncia all’udienza preliminar­e e chiede di esser giudicato con rito immediato nel procedimen­to che lo vede indagato insieme alla società Expo 2015 per alcune presunte irregolari­tà compiute per far ottenere contratti o vantaggi a sue ex collaborat­rici. Al presidente della Regione Lombardia sono contestati i reati di turbata libertà nel procedimen­to di scelta del contraente e induzione indebita. La decisione di Maroni è stata comunicata ieri dal suo difensore, l’avvocato Domenico Aiello. In una nota il legale spiega che «la scelta processual­e ha lo scopo di avere il prima possibile una pronunzia nel merito, senza altri passaggi interlocut­ori, davanti a un giudice terzo e indipenden­te, che accerti i fatti nella loro reale portata». Per Aiello, «il dibattimen­to è la sede più idonea (se non l’unica) per consentire al- la difesa tempi e mezzi necessari per dimostrare la assoluta legittimit­à del comportame­nto del presidente Maroni e dei suoi collaborat­ori e la totale inconsiste­nza della prova in questi mesi prodotta dal pm a sostegno della tesi d’accusa».

Con la richiesta di Maroni, quindi, si andrà a uno stralcio della sua posizione rispetto a quella degli altri indagati per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio dal pm di Milano Eugenio Fusco (l’udienza preliminar­e è fissata per il 30 settembre davanti al gup Chiara Valori). La prossima settimana si dovrebbe invece conoscere la data di inizio del processo per Maroni. Il gup ha cinque giorni di tempo (termine non perentorio) per firmare il decreto con cui disporrà il giudizio immediato e contestual­mente fisserà la data del dibattimen­to.

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