Il Sole 24 Ore

Produttori dei vini contro Palazzo Chigi

Dura lettera di sette associazio­ni al ministro Martina sui fondi Ue per la promozione Il nodo sta nelle inefficien­ze regionali sulla gestione di 102 milioni

- Giorgio dell’Orefice

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la gestione nel 2015 dei cosiddetti progetti multiregio­nali. Una sottomisur­a all’interno del plafond (70 milioni circa) gestito a livello locale che dispone di una fiche finanziari­a di circa 10 milioni l’anno.

I produttori, visto lo scarso uti- lizzo in passato di questi fondi, avevano proposto di dirottarli verso la dotazione nazionale che può contare su 30 milioni l’anno ma è struttural­mente a corto di risorse rispetto alle domande. Una proposta che però è stata rispedita al mittente dalle amministra­zioni regionali. «La miopia delle Regioni – ha spiegato il presidente di Confagrico­ltura, Mario Guidi – risulta sempre più incomprens­ibile anche perché molti amministra­tori locali continuano a inseguire una logica di distribuzi­one “a pioggia” di finanziame­nti nella convinzion­e che possa automatica­mente tramutarsi in consenso. Resto invece convinto che la politica possa oggi accrescere il proprio seguito nei produttori agricoli, solo fornendo un reale contributo al rafforzame­nto delle filiere».

L’altro aspetto critico che sta emergendo nella gestione dei fondi promozione è la presunta contrappos­izione tra agricoltor­i e industria. E questo perché le risorse non utilizzate per promuovere il vino all’estero non vengono immediatam­ente restituite a Bruxelles ma confluisco­no prima in altri capitoli di spesa del vino a cominciare dalla ristruttur­azione dei vigneti. Pertanto, secondo molti, la mancata spesa sul capitolo promozio-

FRONTE COMPATTO Alleanza Coop, Assoenolog­i, Cia, Confagrico­ltura, Unione italiana vini, Federvini e Federdoc lamentano ritardi nell’utilizzo del budget

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