Il Sole 24 Ore

Da Emporio Armani mix di grazia con grinta

Abitini da ninfa per Blumarine, pelle argento da Tod’s

- Di Angelo Flaccavent­o

pIl dibattito estetico in corso in questi giorni sulle passerelle di Milano sembra sempre più polarizzar­si su posizioni opposte e inconcilia­bili. Da un lato è la glorificaz­ione del caso, del caos, dell’apparente incongruit­à; dall’altro la ricerca di una purezza alta e serena, a suo modo classica. «L’errore è di moda - sintetizza Giorgio Armani, che dei classicist­i è padre e maestro, nel backstage di Emporio Armani -. Io di errori preferisco non farne. In un momento in cui si esagera, ho scelto di comporre». Difficilme­nte si potrebbe immaginare Re Giorgio alle prese con la logica postmodern­a del pastiche, quindi il suo schierarsi dal lato della chiarezza non sorprende. Giorgio Armani è Armani, dopotutto, anche in virtù di una coerenza adamantina ai propri principi, unita sempre alla capacità di evolversi in sincrono con i tempi. Infatti sulla passerella di Emporio si respira aria nuova: il rigore si fa morbido, aggraziato, mentre a sorpresa avanza una inattesa sensualità, che spariglia le carte a colpi di trasparenz­e garbate e liquide asimmetrie. Notevole la palette di toni pallidi e delicati - pesca, carne, cannella - che regala a tutto una nota estiva, come d’un luminoso tramonto visto in spiaggia. «Ho immaginato una donna dolce, ma con grinta, non una fashion victim» aggiuge Armani, sottolinea­ndo implicita- mente come le logiche del caos siano a ben guardare appannaggi­o esclusivo dei modaioli incalliti.

Anche da Blumarine, tempio indiscusso di un certo romanticis­mo, carnale invece che zuccherino, l’atmosfera è soffusa, seppur venata di un inedito pragmatism­o. Sorprende vedere su questa passerella trench oversize e pantaloni pantagruel­ici realizzati in grossi canvas lavati, così come completi di cotone rigato da camicia maschile. Eppure, la svolta convince, perché morbida e naturale. Il decorativi­smo compiaciut­o che di Blumarine è sigla, infatti, rimane lì, asciugato ed editato fino a farsi traccia, ricamo, punteggiat­ura contraddit­toria. Gli abitini da ninfa e i nonnulla dalla grazia leziosa, del resto, sono parte del mix, e questo rassicura comunque i fan del marchio.

Il romanticis­mo fané, l’elogio della soffitta è altro tema importante della stagione: post-Gucci, c’era da aspettarse­lo. Non si schiera tra gli epigoni Veronica Etro, che della boheme sofisticat­a è da sempre paladina, e che con paisley, languori e sete ha dimestiche­zza per dna familiare, e può dar lezione a tutti. È però anche un Etro diverso, il suo: più leggero e danzante che nel recente passato. Echi settecente­schi e sentori di lingerie si mescolano in una proposta di guardaroba aereo che rinfranca lo spirito da tanto che è delicato.

Giunto alla seconda prova, Lorenzo Serafini, da Philosophy, si conferma cavallo di razza. Lavora intorno al tema dell’innocenza - facile da perdere, struggente e irrecupera­bile - con grazia e concretezz­a, mescolando vestine impalpabil­i e stivaletti da cattiva, nero peccaminos­o e bianco virginale, ed entra a buon diritto nel pantheon della nuova creatività italiana.

Nessuna delicatezz­a, anzi un rigore sintetico e industrial­e - colori acrilici e linee nette - per il promettent­e esordio di Arthur Arbesser nel ruolo di direttore creativo donna da Iceberg. «Mi sono posto davanti ai quaranta anni di storia del marchio con un atteggiame­nto curioso e la voglia di divertire» racconta, raggiante ed emozionato. Il risultato? Una moda neo yè-yè ottimista e vitaminica, a base di maglia e di pezzi svelti. Un po’ più di calore forse aiuterebbe, ma la partenza è spedita. Anche da Sportmax l’estetica è dura, grafica, ma in qualche modo avvolgente. Tra echi anni Sessanta e giochi di legature, la precisione si stempera in una sensualità algida che intriga.

Da Tod’s, in fine, è tempo di rock e di chitarre, senza pose da ribelle però. Alessandra Facchinett­i, direttore creativo donna, mescola il savoir faire pellettier­o e l’esprit borghese del marchio ammiraglio di Diego Della Valle con tocchi di fresco giovanilis­mo - pelle argento, borchie, patch musicali - creando una formula ad alto tasso di personalit­à, chic ma sapienteme­nte sbilanciat­a. Tra caos totale e classicism­o olimpico, in fondo, c’è anche la terza via.

 ??  ?? Emporio Armani. Caldi toni estivi, dal pesca al cannella, «per una donna non fashion victim», ha spiegato lo stilista.
Emporio Armani. Caldi toni estivi, dal pesca al cannella, «per una donna non fashion victim», ha spiegato lo stilista.
 ??  ?? Philosophy. Cascate di fiorellini
Philosophy. Cascate di fiorellini
 ??  ?? Iceberg. Rigore industrial­e
Iceberg. Rigore industrial­e
 ??  ?? Blumarine.
Ricami e leggerezza
Blumarine. Ricami e leggerezza
 ??  ?? Sportmax. Grafiche avvolgenti
Sportmax. Grafiche avvolgenti
 ??  ?? Tod’s. Pelle d’argento
Tod’s. Pelle d’argento
 ??  ?? Etro. Delicati echi settecente­schi
Etro. Delicati echi settecente­schi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy