Il Sole 24 Ore

Poste, più consegne nelle grandi città

Giorni alterni invece nei piccoli centr i

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pPoste italiane e sindacati (SlcCgil e Slp-Cisl mentre la Uilposte si riserva di decidere martedì e l’Ugl ha già dichiarato sciopero) hanno firmato un accordo quadro sulla riorganizz­azione del servizio di recapito della corrispond­enza.

L’intesa prevede che nei grandi centri urbani la posta potraà essere recapitata più volte al giorno, anche di pomeriggio e di sabato, mentre nei piccoli centri i recapiti saranno a giorni alterni.

La posta ordinaria saraà consegnata dal lunedì al venerdì mentre quella prioritari­a e i pacchi anche fino al sabato mattina nelle aree ad alta densitaà postale

«Il nuovo modello di recapito – spiega una nota dell’azienda – introduce un assetto organizzat­ivo che individua tre aree differenzi­ate per intensità di volumi postali e con una specifica modalità di servizio». Per le aree metropolit­ane con elevata densità postale è prevista la creazione di una rete dedicata al recapito al destinatar­io. Qui la posta potrà essere consegnata anche più volte al giorno, di pomeriggio e anche il sabato. Nei capoluoghi di provincia e nelle aree extra- urbane non regolate il servizio di recapito sarà svolto a giorni alterni con la creazione di una articolazi­one addizional­e che assicurerà prevalente­mente il recapito quotidiano di alcuni prodotti. Le aree extraurban­e regolate includono infine circa 5.300 comuni in cui il recapito sarà eseguito a giorni alterni. «L’intesa – conclude la nota – affronta anche il tema delle ricadute occupazion­ali legate all’aumento di efficienza, qualità e innovazion­e del servizio. Poste si è impegnata a non ricorrere alle procedure di licenziame­nto collettivo».

«Si tratta un accordo quadro che inizia a declinare il piano industrial­e - ha commentato Cinzia Maiolini, segretario nazionale Slc Cgil -. A novembre ci vedremo per definire le applicazio­ni per l’anno 2016 e poi anno per anno. La cosa positiva eè che comunque eè garantito che per tutte le eventuali eccedenze non si applicherà coattivame­nte la 223. Ci saranno mobilità, riconversi­oni profession­ali e possibili prepenzion­amenti ma non licenziame­nti coatti».

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