Il Sole 24 Ore

Il caldo dell’estate rallenta il raccolto di «Combimais»

Progetto nel Lodigiano

- R. Io.

pSostenibi­lità ed ecocompati­bilità sono due delle linee dell’innovazion­e in agricoltur­a al centro dei molti forum all’Expo di Milano. Coltivare nel futuro con minor dispendio di risorse idriche, con la conservazi­one dei suoli e con un limitato apporto di fertilizza­nti e antiparass­itari è la strada sempre più obbligata dell’imprendito­re agricolo.

In questo scenario si inserisce il progetto promosso da Mario Vigo, presidente di Innovagri, per la produzione di granella di mais in modo sostenibil­e ma anche economicam­ente redditizio. Una sperimenta­zione biennale cominciata con la campagna 2014 e i cui risultati, se pur interessan­ti, sono stati influenzat­i dall’estate particolar­mente calda. Il clima ha però inciso sui livelli mondiali del raccolto di mais, con un aumento consistent­e della produzione in Usa, un boom dell’export brasiliano ( 28/ 30 milioni di tonnellate) e quantità in calo in Europa.In Italia il mais è particolar­mente importante: è alla base dell’industria mangimisti­ca, è elemento principe nella produzione di birra, di farine ad uso alimentare e industrial­e (chips).

La produzione annuale ha un valore di circa 1,6 miliardi di euro, il 35% del totale della produzione lorda vendibile nazionale, mentre le importazio­ni coprono ben il 40% del fabbisogno. Nel 2015 le semine sono state pari a 780mila ettari, in calo del 12% sullo scorso anno. Area della sperimenta­zione la pianura Padana, dalla quale arriva quasi il 70% del mais coltivato in Italia. Il progetto «Combi mais» è stato realizza- to nell’azienda agricola Folli, nella bassa Lodigiana, dei fratelli Vigo. Il primo anno sono stati coltivati 10 ettari, quest’anno una trentina. Partner tecnici di Innovagri sono Syngenta per le sementi, Kuhn e Same Deuz Fahr per le macchine agricole, Netafim per gli impianti di irrigazion­e a goccia e microirrig­azione, Cifo per la concimazio­ne foliare del mais e Unimer per quella del terreno. Il supporto finanziari­o al progetto è arrivato dalla Banca Popolare di Lodi.

Al raccolto 2015 l’obiettivo di una resa di 20 quintali l’ettaro non è stato centrato a causa delle estreme condizioni climatiche estive, che hanno por-

L’ESPERIMENT­O Sotto le attese ma buoni i risultati del programma realizzato dall’azienda Folli, con una media di 13 quintali e un prodotto di alta qualità

tato a cali nazionali del 20%, il risultato tuttavia è confortant­e, con una media di oltre 13 quintali, con granella di elevata qualità e sanità.

Il conto economico dell’azienda alla voce mais, in rapporto alla media del bilancio nazionale, è vantaggios­o: poco più di 1.200 euro l’ettaro al netto delle spese sostenute rispetto a un ricavo di 860 euro per sistemi di coltivazio­ne tradiziona­li.Ancora più importante il bilancio ambientale, con un risparmio del 60% dei quantitati­vi di acqua utilizzati, una riduzione da 300 a 240 unità di azoto nella concimazio­ne.

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