Talenti emergenti da esportazione
pLe due sessioni annuali della Beijing design week sono un costante tentativo di migliorare il livello del fashion cinese. Anche le premiazioni hanno questo scopo, come il China Garment Award introdotto di recente. C'è poi tutta una linea di talenti emergenti che partecipano all’Hempel Award, il 23 China International Young Fashion Designers Contest, il Chinese Light Affari Wear Design Competition.
L'ultima edizione ha visto le proposte autunno-inverno con 38 firme locali e internazionali e la partecipazione di un'ottantina di talenti giovani che hanno sfilato tra il Beijing Hotel e il 751 D.Park.
Quasi il 70% dei partecipanti ha fatto la loro prima apparizione nel corso della settimana. In primo piano le partecipazioni estere e quelle italiane, ovviamente, propiziate dagli scambi ormai consolidati tra i due sistemi moda.
Accanto a designer famosi in Cina come Wang Yutao, Zeng Fengfei, Chen Wen e Fan Ran ci sono nomi del calibro di Susanna Bracco, Marina Miglio e Cristiano Burani, NAM JY hoon, Araisara e Sheguang Hu che arrivano da Italia, Corea, Giappone e Paesi Bassi.
Fin dalla sua inaugurazione, nel 1997, la China Fashion Week – quella più antica perché poi c'è la piazza di Shanghai e altre locali - ha funzionato da piattaforma principale per promuovere l'industria della moda cinese e stimolare talenti emergenti.
Mentre c'è ancora mistero sugli italiani che parteciperanno alla prossima edizione di fi- ne ottobre, Alessandro Zambelli, a sua volta vincitore del concorso Fashion Incubator della Camera della moda italiana e Chicca Lualdi hanno preso parte alle sfilate pechinesi, ultimo in ordine di tempo è stato Cristiano Burani fondatore e art director della maison Cristiano Burani.
Entusiasti, i cinesi: “Le sue linee sempre fanno sentire ogni donna tranquilla e fiduciosa, il suo design e l'attenzione ai dettagli sono in grado di mostrare quel fascino femminile unico delle donne”.
Replica, a distanza, di Burani: “La moda che considero è quella capace di dimostrare il fascino e di concentrarsi sul futuro. Credo nel made in Italy che rappresenta una combinazione di moda e di alta qualità”.