Il Sole 24 Ore

Septwolves accelera la corsa su marchi e mercato europeo

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Zhou Shaoxiong, cinquanten­ne cofondator­e di Fujian Septwolves Industry quando di anni ne aveva meno della metà, da dieci in Borsa a Shenzhen, dichiarò tutta la sua ammirazion­e per la moda italiana a Pechino nel discorso pronunciat­o in occasione della firma del protocollo tra China Fashion Associatio­n e Camera della moda italiana.

Era il 2011 e aziende come la sua in Borsa andavano fortissimo; però a Zhou mancava quel quid di italiano, quello spirito che fa stile. Disse che l'Italia poteva dare alla Cina e a gruppi come il suo moltissimo, in modo tale da elevare il livello di qualità dei prodotti made in China.

Zhou Shaoxiong ha creato un impero dal nulla, Septwolves, data di nascita 1990. Ora è il terzo gruppo di abbigliame­nto in Cina: nel 2014 il fatturato ha sfiorato il mezzo miliardo di euro e la rete di negozi, sia diretti sia in franchisin­g, è arrivata a 4mila punti vendita.

Ma questo non basta. Septwolves già da anni punta all'Europa. Così non meraviglia il debutto del gruppo cinese all'ultima rassegna di moda maschile a Milano, una sfida di cui si intuivano già le premesse.

Zhou ha portato per la prima volta a Milano la collezione di alta gamma Septwolves, dopo aver presentato a Firenze la collezione giovane Swolvers.

«Voglio creare - è il piano di Zhou Shaoxiong - un gruppo multibrand sul modello di quanto realizzato da società europee come Hugo Boss o americane come Polo Ralph Lauren. In tutto il mondo si tende a costruire gruppi con più marchi e questo è anche il nostro piano, siamo pronti a entrare con forze nella moda donna, sia attraverso acquisizio­ni di brand europei, la strada più facile, sia attraverso la creazione di un proprio marchio».

Da grande acquirente di prodotti italiani ed europei, Septwolves ha iniziato a cerca- re un proprio stile.

Per il momento in Italia il gruppo acquista tessuti e ha avviato lo showroom mentre sta pianifican­do l'apertura di negozi.

«L'Italia è la capitale della moda e qui stiamo cercando rapporti di collaboraz­ione. Vogliamo espandere la nostra attività e le nostre vendite. Dal 2014 la crescita dell'economia e delle vendite di beni di lusso in Cina ha rallentato ma la Cina ha fame di novità e l'età media dei consumator­i di beni di lusso è più bassa che in Italia. I marchi italiani sono quelli più desiderati e il canale che cresce più velocement­e è l'online. Per noi assorbe già il 5% delle vendite, anche grazie a una app che abbiamo sviluppato insieme a Tencent e che permette di simulare i look direttamen­te dallo smartphone».

Oltre a comprare in Italia tessuti e altre materie prime più che pregiate, Zhou Shaoxiong ha dichiarato di voler produrre in Italia la linea su misura di Septwolves. All'italiana. Come dal sarto personale.

Aggiunge Zhou: «Per i cinesi il made to order è una novità, ma tutti i clienti ai quali abbiamo fatto provare o spiegato i servizi su misura si sono entusiasma­ti. Però dobbiamo essere in grado di offrire la massima qualità sartoriale possibile e questo è fattibile solo appoggiand­oci all'Italia: per questo abbiamo aperto lo showroom milanese, sarà la piattaform­a per il futuro del gruppo Septwolves fuori dalla Cina. In parallelo procediamo con l'introduzio­ne di marchi occidental­i in Cina e di marchi cinesi in Europa».

L'Italia resta la sua meta preferita. Perché il gruppo Septwolves si sente «un ponte tra la Cina e l'Italia, vogliamo creare una piattaform­a per far vedere al mondo il design cinese e i suoi prodotti. Presentare i nostri brand a Pitti nei giorni delle sfilate milanesi è il modo migliore per farsi conoscere a livello globale e soprattutt­o per prendere contatto con buyer di tutto il mondo. A Milano abbiamo aperto lo showroom per i marchi Swolves e Septwolves e già nei prossimi mesi alcuni multimarca potrebbero vendere le nostre collezioni. Ma l'Italia non è solo un mercato di sbocco per il gruppo, bensì il luogo in cui produciamo il nostro alto di gamma e dove compriamo tessuti esclusivi».

Attualment­e le collezioni del gruppo cinese sono firmate da Colin Jiang, che ha sostituito il designer inglese Graeme Fidler (Bally e Aquascutum). Con altri stilisti Septwolves sta trattando. E, al pari di altri gruppi cinesi, guarda, più che ai grandissim­i nomi, ai giovani con talento. Costano meno, ma possono esprimere più liberament­e la loro creatività a servizio del marchio cinese.

LA PROSPETTIV­A Zhou Shaoxiong punta all’Italia non solo per acquistare tessuti e materie prima ma anche per il know how della linea su misura

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Sul mare. La spiaggia di Xiamen, città del Fujian posta di fronte all'isola di Taiwan
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Zhou Shaoxiong

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