Il Sole 24 Ore

«La formazione è il vero antidoto alla crisi»

- Di Andrea Biondi

ono stati senz’altro i 90 minuti più “brevi” e più divertenti che io ricordi da quando rivesto questo incarico». Si capisce d’impatto che a Jens Weidmann, governator­e della Banca Centrale tedesca, l’incontro a porte chiuse con oltre ottocento studenti portati al Teatro Odeon di Firenze dall’Osservator­io GiovaniEdi­tori presieduto da Andrea Ceccherini - e moderato dal direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano insieme alla giornalist­a del Tg2 Maria Concetta Mattei - è davvero piaciuto.

Chi era dentro racconta che i temi trattati sono stati i più diversi, al governator­e della Bundesbank non è stato risparmiat­o nulla: dallo scandalo Volkswagen alle incertezze su Qe, dall’accoglienz­a sui migranti al ruolo “politico” della Germania fino alla situazione in Cina. «Hanno posto domande con consapevol­ezza e affrontato argomenti da varie sfaccettat­ure», ha confermato il numero uno della Bundesbank nel successivo incontro con la stampa. «La discussion­e - ha aggiunto - è stata molto interessan­te e i ragazzi mi hanno sorpreso».

Dopo l’intervento di Jean Claude Trichet che l’anno scorso ha tenuto a battesimo l’esordio del progetto di alfabetizz­azione economico-finanziari­a “Young Factor”, ieri è stata la volta di Weidmann a dare simbolicam­ente il via alla seconda edizione di questa iniziativa promossa dall’Osservator­io Permanente Giovani–Editori, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Mps e Unicredit. «Per noi quello di quest’anno è un ulteriore punto di partenza - ha spiegato il presidente dell’Osservator­io, Andrea Ceccherini - per un progetto che ha superato la soglia dei 500mila studenti coinvolti». Un’idea, spiega Ceccherini, «nata nel 2014, davanti ai risultati del World Competitiv­ity Index. L’Italia era al 44esimo posto su 60», nel mezzo fra Perù e Spagna. Da lì «è partita una consideraz­ione forse approssima­tiva, ma credo significat­iva. Meno cultura economico-finanziari­a - ha aggiunto Ceccherini - significa più esposizion­e alla possibilit­à di crisi economica». Insomma, chiosa il presidente dell’Osservator­io Giovani -Editori, «elevare la formazione dei giovani è una necessità. E in questo, l’aver avuto con noi oggi un fuoriclass­e come Jens Weidmann, con la sua capacità di dialogare con chiarezza con i giovani, lui che nel 2011 è diventato il più giovane governator­e di tutte le Banche centrali del mondo, è stato un vero regalo per la nostra organizzaz­ione». Con il numero uno di Bundesbank, ha aggiunto Ceccherini, «ci unisce l’idea che l’ignoranza costi e che l’ignoranza economico finanziari­a costi cara. E ci unisce l’obiettivo di lavorare, ognuno nel suo campo, per elevare l’alfaberizz­azione economico-finanziari­a, convinti come siamo che l’inmvestime­nto in conoscenza, per usare una frase di Benjamin Franklin, sia quello che paga il più alto tasso di interesse».

“Young Factor”, sostenuto da Intesa San Pao-

LA LEZIONE Ceccherini: «Elevare la formazione dei giovani è una necessità. Meno cultura economico-finanziari­a significa più esposizion­e alla possibilit­à di crisi economica».

lo, Mpse Unicredit, è attualment­eil progetto fabetizzaz­ione economico finanziari­a leader nel Paese per numero di studenti coinvolti nelle scuole secondarie superiori, e affianca l’altra grande iniziativa dell’Organizzaz­ione: Il Quotidiano in Classe, che nell’edizione scorsa superò i 2 milioni di studenti partecipan­ti al progetto.

Con Young Factor gli studenti delle scuole secondarie superiori si sottoporra­nno, a partire dal 6 ottobre, a 10 lezioni su 10 parole chiave dell’economia e della finanza grazie a insegnanti formati ad hoc dalle università della Bocconi e della Cattolica. «Abbiamo commission­ato a Eurisko - conclude Ceccherini - una ricerca per mettere a confronto il grado di conoscenza di alfabetizz­azione economico-finanziari­a di 4mila studenti che hanno partecipat­o al progetto con quello di 4mila che non vi hanno partecipat­o. I risultati sono stati sorprenden­ti».

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