Raggiunta nella notte l’intesa Russia-Ucraina sulle forniture di gas Puliti (Bers): in arrivo 300 milioni per Naftogaz
La linea di credito ha spianato la strada sotto l’egida Ue
pAccordo no dalla Russia e di questi metà passano tuttora per l’Ucraina.
La solvibilità era un aspetto cruciale per uscire dall’impasse. «Le forniture - aveva dichiarato il russo Novak - riprenderanno non appena arrivano i soldi». Il Governo russo, del resto, proprio ieri ha emanato un decreto che indica un prezzo del gas per l’Ucraina di 227 dollari per mille metri cubi, non lontano dai 220 $ che Kiev aveva indicato come «un livello accettabile».
«Per i finanziamenti Bers ormai è cosa fatta», aveva assicurato poche ore prima al Sole 24 Ore il direttore generale Riccardo Puliti, un italiano, responsabile per il settore Energia e risorse naturali della banca. «Il nostro consiglio di amministrazione approverà la pratica il 30 settembre e il 5 ottobre è prevista la cerimonia per la firma a Bruxelles con Sefcovic. Un mese dopo saremo pronti a erogare denaro, pagando direttamente i fornitori di gas». La Bers ha già pubblicato un bando per la prequalificazione dei potenziali venditori, «aperto ovviamente anche a Gazprom». L'unico vincolo sarà di consegnare il gas alle frontiere ucraine con la Ue, dunque attraverso l’Ungheria, la Slovacchia o la Polonia, che sono tecnicamente in grado di dirigere le forniture verso l’Ucraina grazie al cosiddetto “reverse flow”; un risultato raggiunto anch’esso con il contributo della Bers, che in tandem con la Bei (Banca europea per gli investimenti) l’anno scorso ha erogato un prestito di 400 milioni di $ per il rafforzamento della rete ucraina.
Anche altre istituzioni finanziarie si stanno muovendo per consentire di risolvere le dispute tra Naftogaz e Gazprom. La Banca mondiale sta predisponendo un fondo di garanzia di 500 milioni di dollari e un’iniziativa analoga, con un importo di 200 milioni, è stata finalizzata dal Governo tedesco attraverso la KfW, la Banca della ricostruzione, che era nata nel dopoguerra per amministrare i fondi del Piano Marshall. «In quei casi si tratta comunque di garanzie - puntualizza Puliti della Bers - mentre il nostro è un vero e proprio finanziamento, che non sarà la panacea al problema della sicurezza energetica in Ucraina, ma comunque è un elemento di forte rassicurazione per tutti i fornitori, che in questo modo hanno la certezza di essere pagati».Assumendo un prezzo del gas di 250 $ per mille metri cubi, spiega Puliti, con la linea di credito della Bers Naftogaz riuscirebbe a comprare circa 1,2 miliardi di mc del combustibile. Non abbastanza per portare gli stoccaggi dagli attuali 15 miliardi a 19 miliardi di mc, il livello di sicurezza che sarebbe necessario raggiungere entro metà ottobre per consentire l'accensione del riscaldamento. In seguito, fino ad aprile, Kiev avrà bisogno di altri 10-12 miliardi di mc di gas per soddisfare il proprio fabbisogno e garantire i transiti verso l'Europa.