Il Sole 24 Ore

La schiarita sull’estinzione anticipata non fuga le perplessit­à sulla direttiva Ue

Le associazio­ni dei consumator­i lanciano l’allarme Apprezzame­nti sul kiid del finanziame­nto

- Antonio Criscione a. criscione@ ilsole24or­e. com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sui mutui la penale di estinzione anticipata sembra al momento bloccata ( si veda Plus24 della settimana scorsa). Il testo commentato da Plus24 sabato scorso (e chiuso come di norma il giovedì precedente) era stato confermato nel pomeriggio del venerdì dal sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti. Come segnalato da Plus24 la settimana scorsa il testo mostrava i segni di un ripensamen­to rispetto a uno precedente ( di cui si trovano anche tracce in rete) che appunto prevedeva la reintroduz­ione di una penale. Trattandos­i di un disegno di legge, che poi dovrà essere seguito, una volta diventato legge, da un decreto di delega i passaggi in cui il vecchio testo può riemergere sono molti. Però un primo passo, importante, è fatto.

Adesso si può fare il punto su altri aspetti critici che possono derivare dall’applicazio­ne della direttiva o altri vantaggi per chi vuole sottoscriv­ere un mutuo. Pietro Gior- dano, presidente di Adiconsum, sottolinea: «La direttiva europea prevede come obbligator­ia la valutazion­e degli immobili in caso di compravend­ita. È molto importante vedere come sarà attuata questa disposizio­ne. Al momento esistono solo delle direttive dell’Abi, peraltro aggiornate di recente. Questo aspetto però sarà importante da seguire perché non ci siano effetti negativi per i clienti » .

Un’altra criticità è quella dei prodotti collegati. In questo caso è Adiconsum a segnalare il pericolo. La direttiva infatti nega la possibilit­à di vendite combinate, ma lascia lo spazio agli stati per introdurre una serie notevole di eccezioni. Spiega Silvia Castronovi di Adiconsum: «Appare un po’ fumosa la lettera dedicata alle vendite combinate ( lettera l) del comma 1 dell’articolo 12 del ddl, ndr). Secondo il testo in pratica si terrà conto delle leggi esistenti ma anche di quanto disposto sul tema dalla direttiva, ma questo punto c’è un rischio che si torni indietro rispetto a quanto accade adesso in Italia » . Quali sono infatti i rischi che vengono dalla direttiva e segnalati dall’associazio­ne? Un primo aspetto è che gli Stati possono consentire agli operatori di legare il credito ad un conto corrente o a un conto di risparmio, a un prodotto di investimen­to o a un prodotto di pensione privata. Ma poi possono consentire pratiche di vendita abbinata quando il creditore può dimostrare all’autorità «che i prodotti abbinati portano un evidente beneficio per il consumator­e tenendo conto dei prezzi degli stessi prodotti offerti sul mercato » . Queste due crepe della direttiva porterebbe­ro, a detta dei consumator­i, indietro il mercato italiano rispetto alle indicazion­i date dall’Ivass di divieto di vendite combinate.

Il Governo e il Parlamento saranno perciò chiamati a decidere se conservare gli aspetti di maggiore tutela rispetto alla direttiva di cui godono attualment­e i risparmiat­ori italiani oppure se avallare un ritorno a situazioni che si ritenevano ormai definitiva­mente superate.

Dalla direttiva non solo “rischi”, ma anche vantaggi. Il più importante di questi è l’introduzio­ne di una specie di Kiidr del mutuo. Su questo punto, il presidente di Adiconsum spiega: « Si tratta di un fatto molto positivo. Un documento di poche pagine, una o due, con tutte le caratteris­tiche fondamenta­li del mutuo permetterà sicurament­e a chi vuole sottoscriv­erne uno di avere subito le informazio­ni senza dover leggere per intero il contratto e il capitolato. Sicurament­e daremo la nostra collaboraz­ione al sistema bancario per arrivare a un documento utile per i consumator­i » .

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