La schiarita sull’estinzione anticipata non fuga le perplessità sulla direttiva Ue
Le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme Apprezzamenti sul kiid del finanziamento
Sui mutui la penale di estinzione anticipata sembra al momento bloccata ( si veda Plus24 della settimana scorsa). Il testo commentato da Plus24 sabato scorso (e chiuso come di norma il giovedì precedente) era stato confermato nel pomeriggio del venerdì dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti. Come segnalato da Plus24 la settimana scorsa il testo mostrava i segni di un ripensamento rispetto a uno precedente ( di cui si trovano anche tracce in rete) che appunto prevedeva la reintroduzione di una penale. Trattandosi di un disegno di legge, che poi dovrà essere seguito, una volta diventato legge, da un decreto di delega i passaggi in cui il vecchio testo può riemergere sono molti. Però un primo passo, importante, è fatto.
Adesso si può fare il punto su altri aspetti critici che possono derivare dall’applicazione della direttiva o altri vantaggi per chi vuole sottoscrivere un mutuo. Pietro Gior- dano, presidente di Adiconsum, sottolinea: «La direttiva europea prevede come obbligatoria la valutazione degli immobili in caso di compravendita. È molto importante vedere come sarà attuata questa disposizione. Al momento esistono solo delle direttive dell’Abi, peraltro aggiornate di recente. Questo aspetto però sarà importante da seguire perché non ci siano effetti negativi per i clienti » .
Un’altra criticità è quella dei prodotti collegati. In questo caso è Adiconsum a segnalare il pericolo. La direttiva infatti nega la possibilità di vendite combinate, ma lascia lo spazio agli stati per introdurre una serie notevole di eccezioni. Spiega Silvia Castronovi di Adiconsum: «Appare un po’ fumosa la lettera dedicata alle vendite combinate ( lettera l) del comma 1 dell’articolo 12 del ddl, ndr). Secondo il testo in pratica si terrà conto delle leggi esistenti ma anche di quanto disposto sul tema dalla direttiva, ma questo punto c’è un rischio che si torni indietro rispetto a quanto accade adesso in Italia » . Quali sono infatti i rischi che vengono dalla direttiva e segnalati dall’associazione? Un primo aspetto è che gli Stati possono consentire agli operatori di legare il credito ad un conto corrente o a un conto di risparmio, a un prodotto di investimento o a un prodotto di pensione privata. Ma poi possono consentire pratiche di vendita abbinata quando il creditore può dimostrare all’autorità «che i prodotti abbinati portano un evidente beneficio per il consumatore tenendo conto dei prezzi degli stessi prodotti offerti sul mercato » . Queste due crepe della direttiva porterebbero, a detta dei consumatori, indietro il mercato italiano rispetto alle indicazioni date dall’Ivass di divieto di vendite combinate.
Il Governo e il Parlamento saranno perciò chiamati a decidere se conservare gli aspetti di maggiore tutela rispetto alla direttiva di cui godono attualmente i risparmiatori italiani oppure se avallare un ritorno a situazioni che si ritenevano ormai definitivamente superate.
Dalla direttiva non solo “rischi”, ma anche vantaggi. Il più importante di questi è l’introduzione di una specie di Kiidr del mutuo. Su questo punto, il presidente di Adiconsum spiega: « Si tratta di un fatto molto positivo. Un documento di poche pagine, una o due, con tutte le caratteristiche fondamentali del mutuo permetterà sicuramente a chi vuole sottoscriverne uno di avere subito le informazioni senza dover leggere per intero il contratto e il capitolato. Sicuramente daremo la nostra collaborazione al sistema bancario per arrivare a un documento utile per i consumatori » .