Il Sole 24 Ore

Volkswagen e la cultura delle regole

- Luigi Guiso Axa Professor of Household Finance

Il caso Volkswagen interessa anche perché ha provocato un notevole danno finanziari­o ai milioni di risparmiat­ori che detengono il titolo Volkswagen in portafogli­o. Trattandos­i di una azienda leader nel settore e provenient­e da un paese di solidi principi, il caso fa sorgere diversi interrogat­ivi. Primo, perché un’impresa che nel mercato del diesel era tecnologic­amente molto avanti rispetto ai concorrent­i ha sentito il bisogno di ricorrere a un trucco per conservare il mercato anziché cercare di accrescere il suo vantaggio tecnologic­o? Fu Volkswagen nel 1989 a rivoluzion­are il mercato del diesel con l’introduzio­ne del motore turbo a iniezione diretta. Nonostante le imitazioni dei rivali è stata in grado di catturare il 32% delle rendite derivanti dal vantaggio innovativo (stima di Jeff Thurk, University of Notre Dame) che ha garantito che il 60% dei suoi profitti provenisse­ro dal mercato del Diesel. È forse proprio questa dipendenza che ha indotto il suo management a proteggere la rendita anche con mezzi illeciti. Sembrerebb­e che l’indubbio expertise tecnologic­o nel mercato del diesel sia stato dirottato dalla ricerca di nuove scoperte alla protezione di quella vecchia ma redditizia. Immagino sia difficile per il manager di un’azienda abituata ad essere gonfia di profitti, accettare un ridimensio­namento perché i concorrent­i gli tengono il fiato sul collo. La tentazione di ricorrere all’inganno può perciò essere forte. A scoraggiar­e dal farlo ci sono due meccanismi: il primo è l’anticipazi­one del danno di reputazion­e se l’inganno viene scoperto. L’entità di questo costo è proporzion­ale alla probabilit­à di essere scovati e alle sue conseguenz­e economiche per i profitti aziendali se si viene scoperti. Queste ultime possono essere notevoliss­ime, a iniziare dai 18 miliardi di multa che verranno inflitti a Volkswagen. La sofisticat­a tecnologia usata dall’azienda ha reso la probabilit­à percepita molto bassa e indotto il management a correre il rischio. Il secondo meccanismo è la cultura aziendale e l’adesione a principi di integrità e di obbedienza alle regole. Difficile pensare a un paese dove queste sono più forti. È proprio questo che desta stupore.

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