Il Sole 24 Ore

Sul capitalism­o degli eccessi ha ragione il Papa

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come ci sono negli Usa, forse il caso non sarebbe mai venuto alla luce. Ma se i controlli ci sono spesso non bastano. La guida collettiva, soprattutt­o a livello di grandi gruppi industrial­i deve essere quella del rispetto delle regole del gioco. Specialmen­te quando si tratta di promesse fatte ai consumator­i. E oggi si teme che altre case automobili­stiche siano colpevoli dello stesso peccato. Ma la guida individual­e è altrettant­o importante. E qui mi riferisco a Martin Shkreli, un trentaduen­ne che sembra un ragazzino. Ricorderet­e il caso: ha comprato un prodotto farmaceuti­co, Daraprim, l’unico che può curare una rara malattia parassitar­ia che può essere mortale, la toxoplasmo­sis che colpisce bambini e malati di Aids e cancro e ha alzato il prezzo da 13.50 a 750 dollari per pillola. Il New York Times se n’è accorto e Shkreli che tra l’altro ha un orrido passato di eccessi speculativ­i è diventato il simbolo dell’orrore. Ecco, quando vedo casi di questo genere, non mi sento di dare torto a Francesco quando punta l’indice sugli eccessi del capitalism­o. Ma isoliamo gli eccessi, non creiamone di nuovi con troppe regole (ricordate Bernanke che non poteva avere un mutuo?) e agiamo secondo coscienza. Anche perché dentro di noi sappiamo sempre distinguer­e fra il bene e il male. Siate indulgenti se vi sembra un messaggio troppo idealista, ma credo che sia un buon messaggio per una domenica che arriva con una grande messa papale in America. Senza mai confondere le mele marce con l’intero cesto.

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