Da Varese arriva invece l’ok
Per i giudici lombardi l’unica metodologia è quella di via Na zionale
Per verificare il superamento della soglia d’usura si devono utilizzare esclusivamente le metodologie contenute nelle istruzioni di Banca d’Italia. Questo il principio (in contrasto con quanto sentenziato da altri giudici, si veda l’articolo in alto) in base al quale il Tribunale penale di Varese, con sentenza del 10 aprile scorso, ha assolto tre funzionari di banca dall’accusa di usura perché il fatto non sussiste. Facciamo un passo indietro.
Nel 2010 un cliente deposita una querela per usura contro la propria banca, allegando una perizia di parte. Nel corso del processo il Consulente tecnico d’ufficio (Ctu) del tribunale conferma la presenza di usura disattendendo le metodologie indicate nelle istruzioni di Banca d'Italia (il consulente considera infatti l’incidenza sia dell’anatocismo - escluso da sempre dalla banca centrale - sia della Cms, esclusa prima del 2009).
Il Tribunale in composizione collegiale, invece, ha stabilito che le metodologie di calcolo delle istruzioni di Banca d’Italia sono alla base dei decreti ministeriali di determinazione dei Tassi effettivi globali medi (Tegm) e vanno quindi rispettate nel calcolo del costo di un singolo finan- ziamento (si veda anche il Tribunale di Milano su «Plus24» del 12 luglio 2014). Per i giudici varesini tenere conto della Cms nel calcolo (anche per il periodo precedente al 2009) distrugge «il sistema previsto dalla legge e vìola il principio di tassatività della fattispecie penale». Il Tribunale, poi, ha osservato che, in ogni caso, la determinazione dei tassi rientra nelle competenze degli organi di vertice di una banca (indipendentemente dal decentramento di questa funzione a organi subordinati) e spetta quindi agli organi apicali – e non certo ai funzionari, seppur responsabili per l’erogazione dei finanziamenti –vigilare e impedire il superamento della soglia d'usura.